Per chi, come me, ha passato o sta attraversando la soglia dei trenta, questo filmato potrebbe essere un amarcord molto piacevole.
Anni ’90, i personal computer erano ancora oggetti misteriosi e dai costi proibitivi, strumenti appannaggio di pochi eletti, ancora molto poco orientati alla multimedialità, e più che altro ad uso e consumo di professionisti, che non della massa.
Non erano oggetti amichevoli, e molti bambini e adolescenti dividevano la propria curiosità per il misterioso e nuovo ancora sconosciuto, ma che stava per incombere di lì a poco nel mercato dell’home entertainment, con quanto invece era già presente: sto parlando del marchio Amiga di Commodore.
Il filmato in questione è semplicemente lo stralcio di una sessione di copia, per altro non finita granchè bene, di un dischetto amiga (720kb) se non erro.
Il programma era Xcopy 3. Strumento principe per chi voleva duplicare dei dischetti, ricordo che il mio modello: il 500 plus non aveva il doppio drive, e di conseguenza era necessario un insert, estrai per cambiare il disco sorgente con la destinazione.
Tutto questo, visto per caso su youtube dal mio notebook debian, mi ha portato alla mente tante immagini del passato che fu, ed eccomi quindi a scrivere un post sulla nostalgia, sul romanticismo, di anni che ricordo come bellissimi.
Il ricordo di un sistema operativo interamente presente su un dischetto floppy da 720kb, e interamente caricato in memoria all’avvio del mio vecchio amiga: Workbench ( non ricordo che versione xD).
E l’innumerevole miriade di videogames di una stazione di gioco, che con pochi mezzi, offriva comunque un esperienza di gameplay del tutto avulsa dal contesto attuale.
Ricordo che non esistevano punti di salvataggio nei vecchi games. Tutto veniva caricato in memoria, e tutto veniva irrimediabilmente perso allo spegnimento del computer. Finire un platform, o uno sparatutto, significava doverlo finire tutto in colpo. Insomma tutto un altro mondo.
All’epoca, avevo circa 11, 12 anni, le faide erano tra amighisti (il presente) e pcisti (il futuro). Gli ammaccati non avevano ancora fatto la loro prepotente comparsa.
Leggevo in modo quasi convulsivo il TGM (The Games Machine), con cui ho perso i contatti da diversi anni, perchè ho abbandonato da anni il mondo videoludico, facendo dell’informatica la mia passione e il mio lavoro.
Pensando a tutto questo, non posso fare a meno di soffermarmi sul fatto che 700kb contenevano un mondo di divertimento illimitato. Oggi siamo inondati di giga che viaggiano in rete, con ipod, ipad, tablet, smartphone.
Abbiamo nas con tera di software, musica, film, e quanto si possa udire, giocare, leggere, guardare. Ma ci divertiamo ancora, come ci si divertiva con quei 720kb caricati in memoria?
[more]Ora mi è pure venuta voglia di comprarmi un amiga 500 plus su ebay. L’ho stupidamente venduto per quattro soldi, non pensando al fatto che i bei ricordi non hanno prezzo.[/more]