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Non è l’ultima fantasia del film Tron, i neon luminescenti sono l’ultima realtà del secolo.

Le città possono fare ben poco per migliorare la sicurezza dei ciclisti, le piste ciclabili non bastano, e gli automobilisti sono da sempre i loro acerrimi nemici per l’inconfutabile distrazione. Puntiamo il dito contro le auto, quando dobbiamo incolpare qualcuno, ma le biciclette non sono poi così santarelline. La maggior parte degli incidenti ciclistici in strada è dovuta anche dalla loro scarsa visibilità. Silenziose, invisibili e talvolta letali.

Così un ingegnere meccanico intrepido addestrato a Stanford di nome [b]Kent Francovich[/b] ebbe la soluzione: creare il fanale della bicicletta come quelle delle auto. E che invenzione!
Lo scorso ottobre, iniziò ad armeggiare con lampadine montate sulle ruote, e con una serie di prototipi, prima di stabilirsi con strisce LED: i Revolights. Lui e due partner stanno attualmente raccogliendo fondi attraverso kickstarter per lo sviluppo ulteriore del prodotto.

I fari anteriori illuminano il percorso davanti, mentre l’arancione posteriore assicura che ogni auto individui il mezzo con preavviso.
I revolight sono alimentati da batterie a polimeri di ioni di litio, ma il team ha in programma una versione alimentata dalla rotazione della ruota, di modo che non si scarichi mai.

Nel video postato sopra, le luci sembrano lampeggiare continuamente, ma sono solo un effetto di distorsione della macchina fotografica.

Se volete assolutamente informazioni sul progetto e approfondimenti meccanici, il blog ufficiale placherà le vostre curiosità.