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[quote]Una morte così violenta… e così dolce.[/quote]
Siamo all’inizio del XIX secolo, a Boston, capitale del Massachussetts, uno dei centri industriali più importanti del New England e degli states fin dalla loro fondazione (vedi “[url=http://it.wikipedia.org/wiki/Boston_Tea_Party]Boston tea Party[/url]”). Qui uno dei prodotti più importanti è da sempre la [b]melassa[/b], che trova applicazione nei più svariati campi:
– all’epoca la melassa era il [b]dolcificante[/b] più utilizzato negli Stati Uniti,
– tramite fermentazione si otteneva [b]alcol etilico[/b] fondamentale per la preparazione di svariate bevande alcoliche, in primis il [b]rum[/b], che dal ‘600 era ciò che mandava avanti il [url=http://it.wikipedia.org/wiki/Schiavismo#Commercio_triangolare_-_La_tratta_occidentale]Commercio Triangolare[/url] prima inglese e poi statunitense.
– era utilizzata nella produzione di [b]munizioni militari[/b], e per questo motivo la produzione venne ulteriormente incentivata durante la Prima Guerra Mondiale.
Qui un piccolo approfondimento sulla melassa:
[more][quote]La melassa è uno dei prodotti di scarto della [b]lavorazione della canna da zucchero[/b].
Per estrarre lo zucchero si priva la canna delle foglie e la si taglia in pezzi che vengono poi schiacciati e pressati per farne uscire il succo, questo viene poi portato a ebollizione affinché lo zucchero si cristallizzi e si separi dal resto del composto.
Ciò che non cristallizza è appunto la melassa, un [b]liquido nero e molto denso[/b].[/quote][/more]
Ora che conosciamo l’importanza della melassa nell’economia americana possiamo capire perché a [i]Keany Square[/i], al numero civico 529 della [i]Commercial Street[/i], la [b]Purity Distilling Company[/b] fece costruire nel 1915 un gigantesco serbatoio di melassa, dell’altezza di 15 metri e dal diametro di 27, con una capacità massima di [b]9 milioni di litri di melassa[/b].
La società che lo costruì evidentemente non vinse mai il premio costruttori dell’anno, infatti il serbatoio soffriva di palesi errori di progettazione e costruzione, tanto che ogni volta che veniva riempito si sentivano inquietanti rumori metallici dovuti agli sforzi che la struttura tentava disperatamente di sopportare.
Il [b]15 Gennaio 1919[/b], a causa del clima insolitamente mite e dello sbalzo termico dei giorni precedenti, il liquido si espanse fino a far cedere il serbatoio.
La pressione interna fece esplodere il serbatoio provocando un onda anomala di [b]8 metri di altezza[/b], che si mosse a una velocità di [b]56 km/h[/b], esercitando una pressione di [b]200 kilopascal[/b]. Questa melliflua onda percorse l’intera [i]Commercial Street[/i] travolgendo tutto ciò che incontrava e riversando i resti di interi edifici nelle rive del fiume Charles. Tra i vari edifici vittime della melassa vi fu anche la vicina stazione della ferrovia sopraelevata di [i]Atlantic Avenue[/i], cosa che causò il deragliamento di un treno.
Il bilanco della catastrofe fu di 21 morti (inizialmente stimati in 11) e più di 150 feriti (inizialmente stimati in 50). Per ripulire la zona coinvolta nel disastro furono necessari [b]6 mesi[/b] di lavoro ininterrotto e circa [b]un milione di dollari[/b] che la Purity Distilling Company dovette pagare.
In seguito ad un azione collettiva dei cittadini la [i]United States Industrial Alcohol Company (USIA)[/i], proprietaria della distilleria dal 1917, fu costretta a pagare [b]600.000 dollari[/b].
Ora nella zona del disastro è stato costruito un campo da baseball comunale e si dice che tuttora nei giorni più caldi si possa sentire l’odore della melassa.
[quote]Le guide turistiche della città di Boston spesso nei tour della città vecchia ricordano l’evento con il neologismo [i]The Boston Molassacre[/i].[/quote]
Via: Wikipedia e La Tela Nera.