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Attacco hacker a Rainbow Six Siege: l’economia di gioco va in crisi

Un colossale attacco hacker ha completamente mandato nel caos Ranibow Six Siege: migliaia di giocatori bannati e altrettanti hanno ricevuto quantità infinite di valuta digitale. I server sono tornati attivi solo ora.

Attacco hacker a Rainbow Six Siege: l’economia di gioco va in crisi

Un attacco informatico senza precedenti ha colpito Tom Clancy’s Rainbow Six Siege X durante il periodo natalizio, mettendo seriamente in difficoltà l’economia interna del gioco e costringendo Ubisoft a spegnere temporaneamente i server. L’episodio, definito critico ma circoscritto nel tempo, ha avuto effetti immediati e tangibili su milioni di giocatori, proprio nei giorni più importanti dell’anno dal punto di vista commerciale.

Secondo le ricostruzioni emerse nelle ultime ore, un threat actor ancora non identificato avrebbe avuto accesso ai sistemi backend del gioco, distribuendo a ogni account circa due miliardi di crediti virtuali. Una cifra astronomica che, convertita in valore reale, equivarrebbe a oltre dodici milioni di euro per singolo giocatore. L’operazione ha di fatto mandato in tilt il marketplace interno, permettendo potenzialmente di svuotare più volte il negozio digitale e compromettendo l’equilibrio su cui si regge il modello free-to-play del titolo.

I server sono tornati online, ma il caos rimane

Rainbox Six Siege X

Ubisoft è intervenuta rapidamente, portando offline i server tra sabato e domenica e avviando un rollback delle modifiche effettuate prima dell’attacco. Questa operazione ha però avuto un effetto collaterale: una parte ridotta dell’utenza ha perso temporaneamente l’accesso a oggetti acquistati legittimamente. I server sono stati poi riattivati, ma con il marketplace ancora bloccato, una scelta obbligata per evitare ulteriori distorsioni mentre proseguono le verifiche tecniche.

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La posizione dell’editore francese, almeno per ora, è improntata alla cautela. Nessun ban è stato applicato ai giocatori che hanno ricevuto o speso i crediti ottenuti illegalmente, segnale che l’azienda considera l’episodio come un problema sistemico e non come una responsabilità dell’utenza. Resta però aperta una questione più ampia: la possibilità che l’attacco abbia sfruttato una vulnerabilità profonda e finora sconosciuta, capace di mettere nuovamente a rischio non solo l’economia virtuale, ma l’intera infrastruttura del gioco.

Per un titolo che vive di microtransazioni e che ha appena rilanciato la propria identità con Siege X, l’incidente arriva nel momento peggiore. Le festività rappresentano tradizionalmente il picco di nuovi utenti e di spesa, e questo stop forzato potrebbe avere ripercussioni economiche non trascurabili.

Non è stato un gran bell’anno per la sicurezza informatica, con i promt injection contro i chatbot AI che rimangono tra le minacce più critiche del settore.

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