L’Universo potrebbe non essere simmetrico: una scoperta sfida il modello cosmologico
La complessità nella costruzione di una nuova teoria dell'evoluzione cosmica: modelli messi in discussione, test che non danno più risultati esatti secondo il professor Subir Sarkar.

Su The Conversation, il professor Subir Sarkar, emerito dell’Università di Oxford, racconta i risultati di uno studio pubblicato su APS Journal. L’Universo è asimmetrico e con una struttura sbilanciata su larga scala. Mette in discussione l’idea che l’Universo sia uguale in tutte le direzioni. Sarkar racconta sia i modelli tradizionali cosmologici che le nuove teorie nello studio pubblicato.
Lambda-CDM è il nome del modello standard, afferma che l’Universo è isotropo e omogeneo. Si aggiunge la visione formalizzata nella descrizione FLRW, un risultato della relatività generale definita da Einstein. Il modello Lambda-CDM e la descrizione FLRW hanno permesso di spiegare l’evoluzione dell’Universo partendo dal Big Bang. Negli ultimi decenni, però, la scienza astrofisica è andata avanti. Sono emerse tensioni nei dati osservati, l’immagine ordinata del cosmo isotropo e omogeneo è entrata in crisi.
Molto parte dalla tensione di Hubble che fa discutere le teorie scientifiche, c’è un disaccordo tra le misure del tasso di espansione dell’Universo primordiale e dell’Universo più vicino a noi. Sarkar sottolinea che esiste un problema forse ancora più radicale e meno discusso. La chiama anomalia del dipolo cosmico, centrale nello studio pubblicato sulla rivista scientifica.
I principi alla base dell’anomalia dei dipolo cosmico, una teoria che spiega perché l’Universo non è simmetrico e omogeneo
L’anomalia del dipolo cosmico parte dalla CMB, radiazione cosmica di fondo. È un debole bagliore residuo del Big Bang che appare uniforme ma con variazioni minime. Al suo interno esiste una differenza di temperatura più marcata tra due direzioni opposte del cielo, si chiama anisotropia di dipolo. Questa variazione, da una parte è compatibile con il modello standard, dall’altra fa registrare delle incongruenze dal punto di vista della distribuzione della materia (radiogalassie e quasar lontani).
Sarkar spiega la disomogeneità del cosmo considerando anche il test di Ellis-Baldwin, c’è un fallimento in alcuni dati che portano a ripensare all’uso del solo modello Lambda-CDM. Questo mette in luce che l’analisi del cosmo necessita di nuovi strumenti, in elaborazione negli osservatori Euclid, SPHEREx, Vera Rubin e Square Kilometer Array. Non solo, strumenti avanzati di intelligenza artificiale avranno un nuovo ruolo nei quadri teorici, fisici e quantistici sulla formazione e l’evoluzione dell’Universo.