Cambiamento climatico: le precipitazioni dei cicloni tropicali seguono le fasi del Pacifico
Dal 1940 a oggi, la PDO regola l’intensità delle piogge dei cicloni tropicali, aprendo nuove prospettive per la previsione dei disastri naturali.

Wang et al. hanno pubblicato uno studio su Communications Earth & Environment che parla di cambiamento climatico e cicloni tropicali. Per capire cosa sta succedendo al clima, è importante conoscere alcuni eventi meteo periodici e importanti, non unici nel tempo. Wang et al. hanno analizzato il legame che c’è tra le precipitazioni dei cicloni tropicali e la PDO (Oscillazione Decennale del Pacifico).
Sono stati presi in considerazione i dati storici degli ultimi 80 anni. Le fluttuazioni della PDO sono caratterizzate da variazioni di temperatura oceanica a lungo termine. Influenzano la quantità e intensità delle precipitazioni generate dai cicloni tropicali. Questo legame si osserva dagli anni Quaranta, si aggiunge adesso un nuovo livello di comprensione delle dinamiche climatiche. Tutto parte da El Niño, un vento ricco di calore e piogge da tempo studiato nel Centro America. Viene ritenuto anche corresponsabile del riscaldamento climatico, ed è un evento meteorologico periodico che esiste da tempo.
Comprendere l’origine delle precipitazioni estreme: i cicloni tropicali e la PDO offrono indicazioni cruciali per decisioni politiche e strategie di adattamento climatico
I cicloni tropicali, invece, portano alle precipitazioni annuali nelle regioni che attraversano. Sono importanti, sotto tutti i punti di vista: agricolo, idrico e anche locale nella costruzione di modelli meteorologici specifici. Gli studiosi hanno scoperto che le fasi della PDO corrispondono alla produzione di precipitazioni legata ai cicloni. Ci sono, quindi, dei cicli naturali da riconoscere che intensificano gli eventi meteorologici estremi.
Si parla di alluvioni, soprattutto, che colpiscono aree vulnerabili partendo dalle zone costiere. Se l’Oscillazione Decennale del Pacifico, i cicloni tropicali e il Niño esistono al di là dell’uomo e del suo inquinamento, è vero che negli ultimi anni si sono registrati degli aumenti nei fenomeni. Le previsioni climatiche sono più complesse da studiare, soprattutto è importante individuare l’origine dei fenomeni.
Gli scienziati dovranno integrare la variabilità naturale nei modelli predittivi, considerarli insieme agli effetti antropici del cambiamento climatico. Lo studio di Wang et al. non è importante soltanto per studiare il clima ma anche per imparare a gestire disastri tra previsione e prevenzione. Per questo, la ricerca deve continuare ed essere anche sostenuta e all’attenzione dei decisori politici e delle comunità locali.