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Tesla sotto accusa in California: il giudice boccia il marketing di Autopilot e FSD

Un giudice californiano accusa Tesla di aver usato un linguaggio ingannevole per Autopilot e Full Self-Driving. Rischia di dover sospendere le vendite per 30 giorni.

Tesla sotto accusa in California: il giudice boccia il marketing di Autopilot e FSD

In passato Tesla è stata accusata diverse volte di aver ingannato il pubblico sulle reali capacità di Autopilot e FSD: formalmente sono degli assistenti alla guida, ma spesso la casa automobilistica li ha descritti alla stregua di una vera e propria funzione di guida autonoma. È proprio su questo terreno che si è consumato l’ultimo, pesante, scontro tra Tesla e le autorità californiane, con potenziali conseguenze rilevanti per il futuro commerciale dell’azienda nello Stato più importante degli USA.

Autopilot e Full Self-Driving nel mirino

Un giudice amministrativo della California ha stabilito che Tesla ha utilizzato un linguaggio fuorviante nel promuovere i sistemi Autopilot e Full Self-Driving, inducendo i consumatori a credere che i veicoli fossero in grado di raggiungere una guida completamente autonoma di livello 5. La decisione nasce da un procedimento avviato nel 2022, che ha contestato all’azienda di Elon Musk una comunicazione commerciale poco aderente alle reali capacità dei sistemi di assistenza alla guida.

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Secondo il giudice, le prove presentate giustificherebbero una sospensione delle vendite in California per un periodo di 30 giorni. Tuttavia, prima di arrivare a una misura così drastica, l’agenzia concederà all’azienda 90 giorni di tempo per difendersi formalmente e per rimuovere eventuali messaggi ritenuti non veritieri o ambigui dal materiale promozionale. Negli ultimi anni Tesla ha già corretto parzialmente il tiro, aggiungendo il termine “Supervised” alla denominazione del Full Self-Driving, ma per il DMV questo non basta.

Stop alle vendite: un colpo brutale

Una sospensione delle vendite in California avrebbe un impatto enorme sul business di Tesla. Lo Stato pesa per circa un terzo delle immatricolazioni del marchio negli Stati Uniti, nonostante un calo significativo delle nuove registrazioni avvenuto nel corso del 2025. Inoltre, la California ha un ruolo strategico anche sul piano produttivo: nello stabilimento di Fremont vengono assemblate le Model S e Model X.

Il direttore della motorizzazione californiana, Steve Gordon, ha chiarito che l’obiettivo non è colpire l’azienda, ma ottenere una comunicazione più corretta e trasparente. Gordon sottolinea che in altri mercati Tesla ha già dovuto adottare un linguaggio più prudente per le sue campagne marketing. Resta ora da capire se l’azienda sceglierà la strada della collaborazione o se il braccio di ferro porterà davvero allo stop temporaneo delle vendite.

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