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Testi pop e stati d’animo collettivi: l’analisi che svela un legame nascosto

Dall'orecchiabilità alla profondità: 20.000 hit statunitensi analizzate con la PNL dal 1973 al 2023, ecco cosa raccontano di quegli anni.

Testi pop e stati d’animo collettivi: l’analisi che svela un legame nascosto

Cinquant’anni di canzoni di successo ma tristi, pessimistiche e negative. È la storia di mezzo secolo di musica popolare degli Stati Uniti analizzata da un team di ricercatori e finita su diversi siti news online. La pubblicazione originale è su Scientific Reports (Nature.org), con sviluppi importanti con tanto di dati matematici.

I ricercatori, Mauricio Martins e colleghi, hanno analizzato 100 canzoni in lingua inglese presenti nella classifica Billboard Hot 100 dal 1973 al 2023. Sono in tutto più di ventimila testi che attraversano decenni, tutti caratterizzati da eventi o passaggi epocali importanti. Dal 1973, sono aumentati i testi che descrivono o esprimono stati di depressione e ansia. Si collegano anche a una tendenza di negatività con i media e i libri di narrativa di quel lungo periodo. Uno degli eventi che ha creato più panico negli Stati Uniti, dopo la guerra del Vietnam, è l’11 settembre 2001.

Poi il Covid-19, i testi sono diventati più complessi ma anche positivi. Non escludono la negatività ma, forse, ci sono maggiori strumenti per affrontarla. I ricercatori si sono concentrati sullo stile delle parole che pongono enfasi sull’accento, indicando la fuga da forti momenti di stress.

canzoni pop

Gli Stati Uniti e la sua storia nella musica popolare, nel 2016 un ulteriore cambiamento con l’arrivo di Donald Trump

Anche la prima presidenza Trumpha inciso sulla musica popolare statunitense. Con Obama, Bush e Clinton è il quarto presidente americano più citato nella musica dopo i film. Guardando altre statistiche, l’aumento di canzoni negative e pessimistiche è coinciso anche con l’aumento dei tassi di depressione e ansia. Dal 2016, si registra un boom di canzoni dai testi complessi. Via le ballate semplici, orecchiabili, storie d’amore felici, che invitano ad lento in sala o allo scatenarsi in discoteca. Anche nella canzone più ritmata c’è una storia difficile, un messaggio profondo nella negatività da ricercare con delle vie d’uscita.

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Gli autori si uniscono ad altre ricerche sulla musica che plasma la società, gli stati d’animo e le emozioni. L’elemento stupefacente di questa ricerca è che lo studio utilizza veramente anche formule matematiche, entrando così nella complessità degli studi sociali e culturali. Riportiamo qui qualche breve riga dell’articolo originale. “Abbiamo utilizzato algoritmi di PNL e di compressione per quantificare i cambiamenti nel linguaggio, nella positività e nella complessità strutturale correlati allo stress nei testi di musica popolare. Abbiamo esaminato specificamente se gli shock sociali, come l’11 settembre (2001) e l’inizio della pandemia di COVID-19 (2020), coincidano con cambiamenti nel tono negativo e nelle espressioni di stress nei testi“.

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