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Neurodiversità e architettura: progettare ambienti che favoriscano l’inclusione

Una ricerca sull'autismo che fa bene anche all'occupazione e alla crescita di nuove competenze: Gaines, Bourne e Pearson ci parlano di progettazione sensoriale e inclusività.

Neurodiversità e architettura: progettare ambienti che favoriscano l’inclusione

Le persone con autismo hanno bisogno di spazi inclusivi. Si possono realizzare con la progettazione sensoriale. Quindi colori, forme, superfici con diverso attrito, punti di appoggio o dove sedersi comodi. Ed ecco una ricerca che aiuta proprio in questo, condotta da tre esperti, Gaines, Bourne e Pearson. Hanno pubblicato un lavoro che esplora l’intersezione tra l’esperienza sensoriale e i principi di design centrati sull’utente. Una tendenza diventata utile per la costruzione di ambienti pubblici anche dentro centri commerciali, negozi, studi professionali, eccetera.

Uno spazio progettato con attenzione aiuta a ridurre l’ansia, il disagio e a favorire il benessere di chi presenta differenze nell’elaborazione sensoriale. Chi soffre di autismo, ma anche di ADHD o altri disturbi, può soffrire di sovraccarico sensoriale, non sopportare luci intense, rumori forti o il caos visivo. Gli ambienti calibrati offrono un’area di comfort e sicurezza, un aiuto importante anche per familiari e caregiver, che si trovano a dover poi affrontare le crisi.

favorire l'inclusione tramite l'architettura

Autismo: che cos’è uno spazio sensoriale, come si costruisce e quali sono i suoi elementi più importanti

Uno spazio sensoriale è una collaborazione tecnica, medica e scientifica tra più professionisti. Anche le persone autistiche collaborano raccontando le esperienze vissute e fornendo consigli sulla progettazione inclusiva. Gli spazi devono essere adattati alle esigenze specifiche dei fruitori, gli standard non possono essere accettati se trascurano la varietà sensoriale. Uno spazio multisensoriale utilizza anche i suoni, oltre a texture e colori, per favorire la regolazione emotiva e il rilassamento. Sono utili anche per chi soffre di ansia o stress post-traumatico.

Donne autistiche: un passo avanti nel mondo della neurodivergenza Donne autistiche: un passo avanti nel mondo della neurodivergenza

Via a progetti per la formazione di futuri designer inclusivi e professionisti collegati. La ricerca di Gaines, Bourne e Pearson parla di una cultura dell’inclusività da far crescere in più dimensioni. I designer sensoriali, con appositi corsi di formazione, sapranno interagire con persone autistiche, con neurodivergenze o altre difficoltà e studiare sistemi di luce, colori, pareti e mobilio per creare ambienti adattabili a tantissime preferenze individuali.

Ricerche e terapie sull’autismo crescono e anche chi soffre di questa neurodivergenza ha imparato a trasformare la sua esperienza di vita in una narrazione utile a sé stesso e agli altri. Facendo crescere la consapevolezza degli autistici e di chi hanno intorno, si fanno crescere anche competenze, corsi di formazione, nuove ricerche e conoscenze.

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