Meta abbandona l’open source: il nuovo modello AI ‘Avocado’ sarà proprietario
Meta starebbe sviluppando Avocado, un modello AI che potrebbe non essere open source. Una svolta radicale rispetto alla strategia di Zuckerberg degli ultimi anni.

Mark Zuckerberg sta rivoluzionando la strategia AI di Meta, e il cambiamento potrebbe essere più drastico del previsto. Secondo quanto riportato da CNBC e Bloomberg, l’azienda starebbe lavorando a un nuovo modello chiamato internamente “Avocado“, previsto per il 2026, che potrebbe segnare un’inversione di rotta rispetto all’approccio open source che ha caratterizzato finora lo sviluppo dell’intelligenza artificiale in casa Meta. Un cambiamento significativo per un CEO che solo un anno fa aveva scritto un memo intitolato “L’AI open source è la strada da seguire”.
Il progetto Avocado
Avocado viene sviluppato all’interno di “TBD“, un gruppo ristretto che fa parte dei Meta AI Superintelligence Labs, guidato dal Chief AI Officer Alexandr Wang, notoriamente sostenitore dei modelli chiusi rispetto all’open source. Non è ancora chiaro quale sarà il destino di Llama, la famiglia di modelli open source su cui Meta ha investito massicciamente.
Zuckerberg aveva dichiarato all’inizio dell’anno che l’azienda sarebbe rimasta leader nell’open source, pur non condividendo tutto il proprio lavoro. La svolta sembra motivata anche dai problemi legati a Llama 4: il modello “Behemoth” ha subito ritardi di mesi e alcuni dirigenti avrebbero persino discusso di abbandonarlo completamente. Gli sviluppatori si sarebbero inoltre mostrati poco impressionati dalle versioni di Llama 4 già disponibili, giudicati inferiori rispetto all’offerta dei competitor.
La corsa alla superintelligenza
La competizione con OpenAI, Google e altri rivali ha spinto Zuckerberg a investimenti massicci: Meta prevede di spendere 600 miliardi di dollari nei prossimi anni per finanziare le proprie ambizioni nel campo dell’AI. Questa corsa alla superintelligenza ha causato significativi cambiamenti organizzativi.
L’azienda ha licenziato centinaia di dipendenti dall’unità FAIR. Tra gli addii c’è anche quello di Yann LeCun, Chief AI Scientist e veterano di Meta, storico sostenitore dell’open source e scettico verso i modelli linguistici di grandi dimensioni. Il passaggio a un modello proprietario rappresenterebbe una svolta clamorosa per Zuckerberg, che solo dodici mesi fa aveva pubblicamente criticato le piattaforme chiuse con toni decisamente espliciti.