Inquinamento invisibile del suolo: la nuova sfida ambientale dell’Europa
Raccontiamo la crisi di Korsør, in Danimarca, e la reazione di un insegnante quando ha scoperto dove pascolavano le sue mucche.

In tutta Europa, il suolo nasconde contaminazioni spesso invisibili che rappresentano rischi significativi per la salute umana e ambientale. La cittadina danese di Korsør è stata il primo esempio nazionale di contaminazione da PFAS, le cosiddette “sostanze chimiche eterne”, accumulate per decenni da residui di schiuma antincendio nel terreno e nelle acque. La scoperta è avvenuta quasi per caso, quando Kenneth Nielsen, insegnante e allevatore locale, ha deciso di far analizzare la carne delle sue mucche.
I risultati hanno evidenziato concentrazioni tossiche: “È cattiva. È davvero, davvero cattiva. Non puoi mangiare quella carne. Non è adatta agli esseri umani, nemmeno agli animali”. Nielsen si è trovato solo di fronte all’ignoranza generale sul tema, ma la sua determinazione ha portato a una maggiore consapevolezza dei rischi dei PFAS in Danimarca e in Europa.
La contaminazione da PFAS è particolarmente pericolosa perché invisibile e persistente. Non degrada naturalmente nel suolo, entra negli organismi animali e umani senza manifestare visivamente e può accumularsi negli anni. La crisi di Korsør ha spinto la Danimarca a intervenire e ha catalizzato l’interesse scientifico europeo, portando a progetti come ARAGORN dell’UE, volto a monitorare, prevenire e bonificare i suoli contaminati.
In che modo l’Europa sta affrontando il pericolo invisibile provocato dai PFAS diffusi con i consumi? La prevenzione tra legislazioni e mappature delle aree più contaminate
“Il nostro approccio è co-creativo, collaboriamo con esperti locali e comunità per individuare percorsi efficaci”, spiega Hans Peter Arp, chimico ambientale. La coordinatrice Xenia Trier sottolinea come la prevenzione sia essenziale, così come la mappatura delle aree critiche e la partecipazione della popolazione per garantire soluzioni efficaci e realistiche.
Il caso di Korsør ha anche influenzato la politica europea: l’UE mira a eliminare gradualmente i PFAS da schiume antincendio, tessuti, imballaggi e sistemi industriali. Nell’ottobre 2025 è stata approvata la Direttiva sul Monitoraggio e la Resilienza del Suolo, che obbliga gli Stati membri a mappare e monitorare i siti contaminati. La regolamentazione armonizzata è considerata fondamentale per prevenire nuovi casi e gestire le contaminazioni esistenti. Nonostante i progressi nella mappatura e nei tentativi di bonifica, l’impatto emotivo e fisico sui residenti di Korsør resta significativo.