Jeff Bezos lancia Project Prometheus: una nuova AI per spazio, ingegneria e industria
Anche Jeff Bezos scende nell'affollato campo delle intelligenze artificiali. La sua nuova startup punta tutto su AI altamente specializzate per settori ad alta innovazione.

Jeff Bezos torna a investire nell’intelligenza artificiale con un progetto che guarda molto più in alto della semplice elaborazione linguistica. Secondo quanto riportato dal New York Times, l’ex CEO di Amazon sta guidando Project Prometheus, una nuova startup dedicata allo sviluppo di sistemi di AI capaci di apprendere dal mondo fisico, non solo da quello digitale. L’azienda, ancora non annunciata ufficialmente, disporrebbe già di un finanziamento iniziale stimato in 6,2 miliardi di dollari, di cui una parte proveniente dallo stesso Bezos, che ricoprirà il ruolo di co-CEO.
Non l’ennesimo chatbot
L’obiettivo non è creare l’ennesimo chatbot, ma progettare una forma di intelligenza artificiale capace di contribuire alla progettazione e alla produzione industriale, con applicazioni che includono veicoli, sistemi ingegneristici complessi e tecnologie aerospaziali. Un campo perfettamente allineato agli interessi attuali del magnate, che ormai da oltre vent’anni sostiene il suo progetto spaziale Blue Origin. La seconda missione orbitale del razzo New Glenn, avvenuta la scorsa settimana, segnala quanto l’ambizione nel settore sia ormai consolidata.
Bezos non sarà solo alla guida di Prometheus. Con lui ci sarà Vik Bajaj, fisico e chimico con un passato nei laboratori Google X. Bajaj ha lavorato su iniziative come Wing, il servizio di consegne via drone, e sulle tecnologie che hanno poi portato al progetto Waymo. Più recentemente, ha co-fondato Foresite Labs, realtà dedicata al supporto di startup nel campo dell’AI applicata ai dati scientifici e alla sanità.
L’AI per la fisica dell’economia
Secondo il profilo LinkedIn della società, per ora molto essenziale, Project Prometheus si definisce come azienda dedicata a “AI for the physical economy”, un’espressione che suggerisce un focus sulla produttività industriale e sulla trasformazione dei settori legati alla produzione, alla logistica e all’ingegneria. L’azienda indica sedi a San Francisco, Londra e Zurigo, e un organico previsto tra 51 e 200 dipendenti. Il New York Times riporta che la squadra è già vicina alle cento persone, alcune provenienti da OpenAI e DeepMind, segno di un reclutamento aggressivo per posizionarsi rapidamente nel segmento più avanzato dell’intelligenza artificiale.