Demenza e tecnologia: il sistema che migliora la diagnosi senza costi aggiuntivi
Scoprire i sintomi dell'Alzheimer con questionari e cartelle cliniche oggi è possibile, medicina e tecnologia superano ostacoli importanti per la prevenzione.

Un metodo completamente digitale per diagnosticare l’Alzheimer e le demenze correlate in tempo. Un team di ricercatori di più istituti e università ha testato qualcosa di innovativo per la diagnosi precoce, il tutto integrando intelligenza artificiale e cartelle cliniche elettroniche. Uno strumento importante che verrà messo a disposizione degli studi di medicina generale senza costi aggiuntivi.
L’Alzheimer è una malattia neuro-degenerativa e progressiva. Il numero crescente di pazienti ha comportato numerose ricerche sulla prevenzione e la creazione di servizi di assistenza specifici anche per i familiari. La malattia comporta perdita di memoria, problemi di linguaggio, disorientamento e alterazioni del comportamento. Sono state scoperte negli anni numerose varianti genetiche dell’Alzheimer e ci sono anche malattie correlate, ad esempio l’ipertensione, la demenza a corpi di Lewy, che crea sintomi simili al Parkinson, e la demenza frontotemporale.
Come funziona l’algoritmo AI che scopre in anticipo l’Alzheimer? Ce lo raccontano Malaz Boustani e Zina Ben Miled
I ricercatori hanno combinato un questionario di dieci domande al paziente, chiamato Quick Dementia Rating System (QDRS), e il marcatore digitale passivo di Malaz Boustani. “Grazie a oltre 50 anni di innovazione nella scienza dei dati sanitari digitali e nell’apprendimento automatico, questo marcatore digitale passivo sviluppato presso il Regenstrief Institute è ora open source. Qualsiasi sistema sanitario dotato di una cartella clinica elettronica e del personale adeguato può implementarla. È a costo zero e non richiede l’intervento del medico“.
L’algoritmo IA utilizza il linguaggio naturale per analizzare i dati, individuando da subito potenziali problemi di memoria o vascolari. Il metodo ha aumentato del 31% le diagnosi di demenza e del 41% le valutazioni diagnostiche successive. Alle dichiarazioni del dottor Boustani si aggiungono quelle della ricercatrice Zina Ben Miled: “La forza di questo approccio è che contribuisce a creare condizioni di parità. Integrando questi strumenti direttamente nella cartella clinica elettronica, possiamo raggiungere pazienti che altrimenti potrebbero essere trascurati, garantendo a tutti, indipendentemente dal background o dalle risorse, le stesse opportunità di diagnosi precoce e cure“.
Sono importanti le ulteriori conclusioni del dottor Boustani, dell’Istituto Regenstrief. Con l’intelligenza artificiale si stanno ottenendo risultati importanti nella medicina generale quotidiana: la tecnologia va rafforzata ulteriormente per la diagnosi precoce. Diventa aiuto importante anche per prevenire il sovraccarico di lavoro per medici, infermieri e amministrazioni sanitarie.