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Un lichene arancione potrebbe aiutare a scoprire nuovi fossili preistorici

Alla scoperta di un vero Jurassic Park, in Canada, riconosciuto dall'UNESCO e casa di un organismo veramente particolare e utile alla scienza.

Un lichene arancione potrebbe aiutare a scoprire nuovi fossili preistorici

Il Canada è ricco di fossili di dinosauri, c’è ad esempio l’Albertosaurus, un carnivoro lungo nove metri, spaventoso quanto il Tirannosauro. C’erano anche piccoli raptor, come i Dromaeosaurus e i Saurornitholestes. Tra gli erbivori, spiccavano specie caratterizzate da creste e becco d’anatra, come i Parasaurolophus e i Corythosaurus.

Ma come si fa a scoprire le ossa di questi dinosauri o di nuovi esemplari in un’area forse tra le più ricche del Paese? La risposta sta nella ricerca scientifica e nelle nuove tecniche di esplorazione, come quelle sviluppate all’Università di Reading sotto la guida di Brian J. Pickles. Il team di scienziati ha scoperto che un lichene arancione brillante cresce su alcune ossa di dinosauro. Quando i paleontologi trovano questo organismo, una simbiosi tra funghi e alghe, è il segnale che vale la pena scavare, perché sotto potrebbe celarsi un reperto. Il colore arancione aiuta molto: può essere individuato facilmente attraverso i droni.

Esistono altri funghi o piante che aiutano a trovare ossa di dinosauri e ad arricchire il Dinosaur Provincial Park (DPP), sito inserito nel patrimonio mondiale dell’UNESCO? Sì, come spiega lo stesso Pickles: “Questa ricerca evidenzia come gli organismi moderni possano aiutarci a trovare quelli antichi”. 

licheni rivelano ossa di dinosauro

La vita segreta dei licheni sulle ossa dei dinosauri, i paleontologi hanno notato soltanto adesso la loro presenza importante

“È straordinario considerare che questi licheni, essenzialmente ecosistemi in miniatura, si fondano sui resti di dinosauri estinti oltre 75 milioni di anni fa. L’utilizzo della tecnologia dei droni per rilevare le firme spettrali dei licheni potrebbe potenzialmente rivoluzionare il modo in cui i paleontologi cercano i fossili”.

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licheni arancioni scoperti sono due: Rusavskia elegans e Xanthomendoza trachyphylla. Ricoprono fino al 50% dei fossili ossei esposti, ma solo l’1% della roccia circostante, che non amano perché povera di nutrienti. Le ossa fossili, invece, offrono calcio, alcalinità e porosità: elementi perfetti per la loro crescita.

Secondo il dottor Caleb Brown, paleontologo del Royal Tyrrell Museum, i licheni seguono uno schema di crescita preferenziale: “Sulle ossa fossili è stato osservato per decenni, ma mai quantificato finora. Quando si incontrano alte concentrazioni di letti ossei esposti, spesso è il “prato” di licheni arancioni a essere notato per primo, non le ossa stesse“. Le conclusioni di questo innovativo strumento di ricerca paleontologica sono state pubblicate su Cell Reports. È un risultato che dimostra come anche la ricerca scientifica e l’impegno dei paleontologi meritino di stare al centro dell’attenzione mediatica.

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