Integratori di calcio e demenza: la ricerca che cambia la prospettiva
Un gruppo di volontarie anziane ha partecipato ad un importante studio australiano per cercare di capire se il calcio fa male nella terza età.

Uno studio clinico, randomizzato e nato per studiare la prevenzione delle fratture nelle donne anziane, sfata un mito negativo sul calcio. La ricerca australiana ha coinvolto ben tre università: Edith Cowan University, Curtin University e University of Western Australia.
Gli studiosi affermano che gli integratori di calcio non aumentano il rischio di demenza e lo dimostrano con dati ben documentati. La scoperta è stata pubblicata su The Lancet Regional Health – Western Pacific e si basa sui risultati di 1.460 donne seguite per oltre 15 anni.
Le partecipanti, tutte donne anziane, sono state divise in due gruppi. A 730 volontarie sono stati somministrati integratori di calcio per cinque anni, mentre altre volontarie hanno assunto un placebo. Nel periodo di osservazione, le donne che hanno assunto il calcio non hanno mostrato segni evidenti di sviluppo di demenza o declino cognitivo. Ecco come spiegano questi risultati gli autori dello studio.
Il 20% delle donne over 70 soffre di osteoporosi e il calcio previene le fratture ossee. La ricerca apre importanti prospettive di cura e terapie
“Gli integratori di calcio sono spesso consigliati per prevenire o gestire l’osteoporosi. Precedenti ricerche hanno sollevato preoccupazioni circa l’impatto che gli integratori di calcio potrebbero avere sulla salute cognitiva, in particolare sulla demenza. I risultati del nostro studio rassicurano pazienti e medici sulla sicurezza degli integratori di calcio nel contesto del rischio di demenza nelle donne anziane“, sono le parole della dottoressa Negar Ghasemifard, dottoranda presso l’ECU.
Come è nato il tabù degli integratori di calcio nelle donne anziane?La risposta arriva da un altro ricercatore, il dottor Marc Sim: “Precedenti ricerche che suggerivano potenziali collegamenti tra l’uso di integratori di calcio e il rischio di demenza erano di natura puramente osservazionale. La nostra ricerca, al contrario, consisteva in un’analisi post-hoc di uno studio clinico randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo, della durata di cinque anni, sugli integratori di calcio per prevenire le fratture. Sebbene il nostro studio sia ancora di natura epidemiologica, il suo disegno riduce la probabilità di fattori confondenti non misurati. Il nostro studio offre dati più accurati su dosaggio e durata, e abbiamo avuto un lungo periodo di follow-up di 14,5 anni, il che rafforza i nostri risultati“.


