L’AI è una bolla pronta a scoppiare? Gli effetti sull’economia sarebbero devastanti
L’economia USA cresce grazie all’intelligenza artificiale, ma gli esperti avvertono: la bolla dell’AI vale già 400 miliardi di dollari.

La crescita economica degli Stati Uniti nel 2025 è sempre più legata a triplo filo all’intelligenza artificiale. Secondo i dati del Bureau of Economic Analysis, il PIL americano è aumentato dell’1,6% nella prima metà dell’anno, ma senza l’impatto degli investimenti in AI la crescita sarebbe stata appena un terzo di quella cifra. Un dato che conferma come l’intelligenza artificiale sia diventata la nuova locomotiva dell’economia statunitense — e allo stesso tempo un possibile punto di fragilità, qualora la corsa tecnologica non mantenesse le promesse.
Il rischio bolla cresce
Google, Meta, Microsoft e Amazon sono pronte a spendere quasi 400 miliardi di dollari nel 2025 per costruire data center, sviluppare modelli linguistici e potenziare infrastrutture cloud dedicate all’AI. È un investimento colossale, 17 volte superiore a quello della bolla delle dot-com di inizio Duemila e quattro volte maggiore di quella dei mutui subprime.
Eppure, la maggior parte delle iniziative legate all’intelligenza artificiale non genera ancora profitti, spingendo analisti e accademici a chiedersi se il mercato stia sopravvalutando la tecnologia. L’economista Andrew Odlyzko, dell’Università del Minnesota, ha espresso timori crescenti, paragonando l’attuale entusiasmo per l’AI a una “frenesia collettiva”. Alcune delle ultime versioni di modelli generativi, sostiene, avrebbero deluso le aspettative, mettendo in dubbio la possibilità che le aziende possano recuperare investimenti di tale portata.
Lo scoppio devasterebbe l’economia mondiale
Il boom dell’intelligenza artificiale non si limita al settore tecnologico. Il rapporto mensile della Federal Reserve — il “beige book” — evidenzia come la costruzione di nuovi data center stia alimentando la domanda di elettricità, trasporti e immobili commerciali, con regioni come Atlanta e Philadelphia che beneficiano direttamente di questa espansione.

Ma il legame tra AI e finanza è diventato talmente stretto che qualsiasi rallentamento degli investimenti potrebbe ripercuotersi sull’intera economia. Secondo Goldman Sachs, anche nello scenario più ottimistico è inevitabile un rallentamento nella costruzione di data center; in quello peggiore, se le spese dovessero tornare ai livelli del 2022, l’S&P 500 potrebbe perdere fino al 30% della crescita dei ricavi prevista per il prossimo anno.
Bloomberg avverte che “mai prima d’ora tanto denaro è stato speso così rapidamente per una tecnologia dal potenziale enorme ma con un modello di business ancora incerto e acerbo”. OpenAI, Anthropic e altri giganti del settore continuano ad attirare milioni di utenti e clienti aziendali, ma la sostenibilità economica di questa rivoluzione resta tutta da dimostrare.


