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Marte, segnali nascosti nel sottosuolo: lo studio che fa riflettere

Il pianeta rosso ha un archivio storico dove gli scienziati hanno trovato possibili tracce di attività microbica.

Marte, segnali nascosti nel sottosuolo: lo studio che fa riflettere

Marte ha un passato sedimentario primordiale e una possibile attività biologica ancestrale. Alcuni ricercatori hanno pubblicato uno studio su Nature che riguarda le associazioni minerali e organiche all’interno del cratere Jezero, nella formazione Bright Angel. Questi minerali sono interessati da processi redox o ossidoriduzione, di interazioni chimiche di ferro e zolfo. Il cratere Jezero, situato su una pianura caratterizzata da grandi bacini, è stato scelto tra il 2020 e il 2021 per l’atterraggio di Perseverance nella missione Mars 2020.

I risultati delle analisi condotte, mostrano trasformazioni chimiche profonde nei sedimenti ricchi di ferro e fosforo. Trasformazioni da forme ossidate a forme ridotte, Fe³⁺ – Fe²⁺ che hanno dato origine a minerali come la vivianite (fosfato ferroso) e solfuri di ferro. Gli scienziati non hanno trovato l’alluminio, un materiale favorito dagli ambienti molto acidi. Significa che l’ambiente marziano è moderatamente acido e ha favorito di più la vivianite. È un materiale caratteristico ma raro negli ambienti non terrestri, è soprannominato il ferro blu.

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Per rilevare una passata attività biologica marziana, gli scienziati si sono concentrati soprattutto sul legame tra questi materiali e la materia organica trovata nei sedimenti. L’ossidazione ha favorito la trasformazione sia del ferro che del fosforo, insieme hanno favorito la nascita di altri noduli minerari.

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I crateri di Marte sono piedi di sedimenti con reazioni chimiche complesse. Informazioni importanti arrivano anche dal cratere Gale. Lungo 154 chilometri e di 3,6 miliardi di anni si trova nell’Elysium Planitia, la seconda regione vulcanica di Marte. La Nasa, nel 2012, è riuscita a far atterrare il rover Curiosity, in una parte settentrionale del cratere Gare chiamata Aeolis Palus.

La formazione di Bright Angel diventerà, secondo il nuovo studio pubblicato, un vero e proprio archivio storico del pianeta rosso. Servirà a comprendere i processi chimici e biologici all’interno dei sedimenti. Da noi, vivianite e solfuri di ferro sono collegati ad attività microbica, cosa che non è successa su Marte. Ma proprio dal cratere Jezero, e in particolare dalle rocce di Sapphire Canyon, si studiano delle tracce ancora minime di attività microbiche, delle biofirme. Gli scienziati attendono il rientro di Perseverance con questi frammenti per studiarli da vicino in laboratorio.

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