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Trapianto di polmone da maiale a uomo: la nuova frontiera della medicina rigenerativa

Un intervento chirurgico che ha dell’incredibile: è stato eseguito un trapianto di polmone da maiale a uomo. Scopriamo di più.

Trapianto di polmone da maiale a uomo: la nuova frontiera della medicina rigenerativa

La medicina continua a fare progressi eccellenti. Gli scienziati cinesi hanno eseguito il primo trapianto di polmone da maiale a uomo. E l’organo è rimasto perfettamente funzionale per oltre una settimana dopo l’intervento.

Questo processo prende il nome di xenotrapianto e negli ultimi anni ha avuto un’incredibile evoluzione. I medici hanno dimostrato l’assoluta fattibilità del trapianto di reni, cuore e fegato dai maiali all’essere umano.

maiale genticamente modificato

Effettuato il primo trapianto al mondo di polmone da maiale e uomo, una rivoluzione straordinaria

“Qui, riportiamo un caso di xenotrapianto di polmone da maiale a uomo, in cui un polmone di un maiale modificato con sei geni è stato trapiantato in un ricevente umano maschio di 39 anni in morte cerebrale a seguito di un’emorragia cerebrale”, hanno scritto i ricercatori in uno studio pubblicato sulla rivista Nature Medicine.

Realizzato il primo trapianto polmonare doppio completamente robotico Realizzato il primo trapianto polmonare doppio completamente robotico

Prima di procedere, gli scienziati hanno modificato alcuni geni del maiale, in modo tale da rimuovere le proteine che potevano attivare il sistema immunitario umano dopo il trapianto. La procedura ha visto gli scienziati cinesi trapiantare il polmone sinistro del maiale, modificato geneticamente, in un essere umano dichiarato cerebralmente morto. Hanno introdotto nel ricevente dei farmaci per sopprimere il sistema immunitario. Il polmone non è stato rifiutato dal sistema immunitario ed è rimasto assolutamente funzionale per nove giorni dopo l’intervento.

“Lo xenotrapianto polmonare ha mantenuto la fattibilità e la funzionalità nel corso delle 216 ore del periodo di monitoraggio, senza segni di rigetto iperacuto o infezione”, ha evidenziato lo studio. I ricercatori però hanno individuato alcuni danni polmonari dopo 24 ore dal trapianto, oltre a segnali di rigetto nei giorni 3 e 6. L’esperimento è terminato al nono giorno, e fino a quel momento il polmone era funzionale.

“Il rigetto mediato dagli anticorpi sembrava contribuire al danno da xenotrapianto nei giorni postoperatori 3 e 6, con un recupero parziale entro il giorno 9”, hanno osservato.

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