Una proteina poco considerata potrebbe rivoluzionare i trattamenti contro il cancro
Fen1 è la proteina che può battere la resistenza tumorale ai farmaci, un nuovo studio arriva dalla Metropolitan University di Tokyo.

Nelle cure antitumorali può succedere che alcune cellule contrastino i farmaci. Ma i ricercatori della Metropolitan University di Tokyo hanno scoperto che una proteina riesce a fermare questa intolleranza. La proteina in questione si chiama Fen1 o flap endonucleasi-1.
I ricercatori hanno anche studiato i nucleosidici a terminazione di catena (CTNA), molecole simili ai nostri mattoni del DNA. Dagli anni Ottanta si utilizzano per cure anti virali e tumorali, l’alovudina è utilizzata nel trattamento dell’HIV e per alcune varianti dell’epatite B. I CTNA hanno la capacità di legarsi al DNA durante la replicazione, processo che aumenta quando c’è un cancro. Le cellule malate tendono ad assorbire grandi quantità di farmaco, mentre le cellule sane riescono a resistere all’azione tossica dei CTNA.
Queste cellule possono essere sfruttate nelle cure antitumorali, soprattutto quando con i farmaci si verificano delle resistenze. È il team del professore Kouji Hirota a studiare questo processo. Sull’alovudina si era scoperto che aveva un ruolo importante grazie a una proteina sensibile al BRCA1, meglio noto come cancro al seno. A questo punto, hanno scoperto la seconda proteina coinvolta, la Fen1, di riparazione del DNA.

Trattamenti contro il cancro: il team giapponese studia Fen1 e 53BP1 per superare la resistenza ai farmaci antitumorali
Gli esperimenti si sono fatti su cellule di pollo geneticamente modificate (DT40). Il team ha scoperto che la soppressione del Fen1 rendeva le cellule suscettibili alla tossicità dell’alovudina. Significa che bisogna utilizzarlo per contrastare questa tossicità. Viene coinvolta in questo processo di cura un’ulteriore proteina, denominata 53BP1. Si accumula nelle tacche del DNA a doppio filamento, interrompe la replicazione impedendo diversi meccanismi.
Il team ha eseguito questi esperimenti sul BRCA1, coinvolto nel cancro al seno, il più diffuso ma oggi anche con molte cure durature. Gli scienziati sono concentrati sulla tolleranza al CTNA, perché al centro di trattamenti promettenti in futuro ma anche di diagnosi e programmi terapici preventivi. Dalle cellule animali, il team giapponese vuole passare alle cellule umane per intercettare i meccanismi di replicazione non sana e il comportamento migliore delle cellule sane. La ricerca effettuata sulle proteine è stata supportata da diversi enti e associazioni di ricerca.


