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Tracce misteriose sul fondo dell’oceano: riaperto un antico dibattito

Dryas Recente e Cratere di Chicxulub: la storia antica del pianeta Terra non è solo dinosauri e mammut.

Tracce misteriose sul fondo dell’oceano: riaperto un antico dibattito

La storia millenaria del pianeta Terra è fatta anche di impatti cosmici, meglio ancora, delle teorie da impatto. Nonostante si trovino prove, è difficile definire con precisione cosa successe milioni di anni fa. Ci sono due impatti cosmici famosi che gli scienziati studiano da sempre:

  • Dryas recente o l’ipotesi della cometa di Clovis;
  • il cratere di Chicxulub, sotto la penisola dello Yucatàn in Messico.

Il primo impatto da cometa provocò più di mille anni di glaciazioni, noti come Dryas recente. Il meteorite che ha aperto il cratere di Chicxulub, è famoso per l’estinzione dei dinosauri.

Sono state trovate di recente, prove inconfutabili sulla cometa di Clovis, grazie a quattro contenitori di materiale alieno nella baia di Baffin, vicino alla Groenlandia. Ecco stanno analizzando gli scienziati nell’oceano.

ipotesi dell'impatto del Dryas Recente

Polvere di cometa ricchi di ferro, nichel e materiale non terrestre. Tutto rinvenuto sul fondo dell’oceano

La tecnica utilizzata per raccogliere materiale da ghiaccio e terreni, anche oceanici, si chiama carotaggio. 4 carote (contenitori lunghi e sottili) hanno raccolto materiale che contiene anche frammenti di cometa. Frammenti che contengono anche le prove di un impatto, il metallo rinvenuto a microscopio è ferro con basso contenuto di ossigeno, nichel, microsferule di ferro e silice.

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Christopher Moore, geologo dell’Università della Carolina del Sud, ha dichiarato di aver trovato nanoparticelle di platino e iridio. Frammenti e microsferule aliene hanno 12.800 anni, periodo dell’impatto cosmico Dryas recente. I ricercatori hanno datato il materiale con il radiocarbonio e la spettrometria di massa a tempo di volo con plasma accoppiato induttivamente a singola particella.

Ecco le parole di Christopher Moore in un’intervista di Plos One: “Abbiamo scelto di analizzare i carotaggi marini della baia di Baffin per determinare se i segnali di impatto del Dryas recente segnalati da decine di siti terrestri in tutto il mondo fossero presenti nei carotaggi oceanici. I siti erano significativi perché si trovavano a notevole distanza da potenziali contaminazioni antropogeniche e, nella maggior parte dei casi, i campioni erano altamente laminati, il che indica che la documentazione era relativamente intatta”.

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