Terapie future contro la SLA? Tutto ruota attorno al gene UNC13A
La sclerosi laterale amiotrofica (SLA) è una malattia degenerativa dei motoneuroni che conta 3 pazienti l'anno ogni 100.000 persone. Ci sono diversi tipi di SLA, i medici cercano una terapia efficiente per tutti.

SLA è la sigla che indica la sclerosi laterale amiotrofica. Tutti la ricordano associandola a Stephen Hawking, pluripremiato astrofisico che ha portato avanti studi scientifici complessi, convivendo con questa malattia neurodegenerativa e progressiva. Colpisce principalmente i muscoli, i quali perdono forza fino a paralizzare completamente arti e corpo.
Dal Giappone arrivano notizie importanti sul gene UNC13A, responsabile nel funzionamento delle sinapsi. Attorno a questo gene si potrebbero sviluppare nuove terapie per migliorare la vita dei pazienti affetti dalla sclerosi laterale amiotrofica. È stato studiato da un team di ricerca dell’Università di Tohoku e Keio. Yasuaki Watanabe, tra gli studiosi, ha spiegato che la SLA ha numerosi geni e fattori a cui è legata, quindi trovare un’unica cura per tutti è difficile.

La SLA causa la morte colpendo la capacità di respirare e nutrirsi, i ricercatori studiano un meccanismo scoperto di recente
“Gli scienziati non comprendono ancora appieno il processo alla base della perdita dei motoneuroni nella SLA”, sostiene Yasuaki Watanabe. Sono responsabili dei movimenti volontari e anche della deglutizione e della respirazione. Il team di ricerca ha analizzato diverse forme di SLA per individuare dei processi molecolari simili o condivisi.
Dopo aver individuato quattro proteine chiave che legano l’RNA e correlate alla SLA, ha esaminato le diverse riduzioni dell’UNC13A in corrispondenza delle quattro proteine alterate e nelle diverse forme di SLA analizzate. La riduzione del gene responsabile dei movimenti muscolari avviene con due meccanismi:
- la destabilizzazione dell’mRNA attraverso una sequenza criptica all’interno dell’UNC13A;
- la perdita di Fus, Matr3 o hnRNPA1 causano insieme la soppressione dell’UNC13A, diventa incapace nel svolgere le sue funzioni vitali.
È proprio questo secondo meccanismo la scoperta chiave dello studio: per i ricercatori, la causa principale dei sintomi della SLA risiederebbe nelle alterazioni delle proteine FUS, MATR3 e hnRNPA1, coinvolte nella regolazione dell’RNA. Per arrivare a queste conclusioni, gli studiosi hanno analizzato sia motoneuroni ottenuti da cellule iPS (cellule staminali pluripotenti indotte) di pazienti affetti da SLA, sia campioni di midollo spinale prelevati durante autopsie di casi clinici. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica The EMBO Journal.


