Individuato l’orario che può decidere l’esito di un esame orale all’università
Uno studio pubblicato su Frontiers in Psichology ha analizzato il bioritmo giornaliero di uno studente universitario, riuscendo a scoprire il picco più alto sotto esame.

Uno studente universitario può scegliere la data di un esame orale visto che ci sono diversi appelli in un anno. Talvolta, potrebbe anche scegliere l’orario. In genere, partendo dalla mattina, chi ha il cognome che inizia dalla A fino a metà alfabeto, viene chiamato la mattina. Gli altri o il pomeriggio, o anche il giorno dopo.
Poi, se la fila di studenti che precedono è lunga, prevedere l’orario preciso dell’esame diventa ancor più difficile. E questo dato, per gli scienziati, è determinante perché gli orari non sono tutti uguali. Ce ne sono alcuni, dove è certo che ci sono più energie fisiche e mentali, da sfruttare per una buona interrogazione e un volto alto. Ma vediamo che cosa dicono le ultime ricerche sullo studio universitario e gli esami.

Non c’è molta differenza tra un esame orale all’università e un futuro colloquio di lavoro, la ricerca aiuterà datori di lavoro e neolaureati che cercano il primo impiego
“I risultati delle valutazioni accademiche variano sistematicamente nel corso della giornata, con un netto picco nei tassi di superamento intorno a mezzogiorno.“. Sono le parole del Prof. Carmelo Mario Vicario, direttore del Laboratorio di Neuroscienze Socio-Cognitive dell’Università di Messina. Le sue conclusioni sono pubblicate su Frontiers in Psichology. Il docente conferma che la tarda mattinata è la parte migliore della giornata per superare l’esame, bocciati gli orari troppo vicini all’alba e il tardo pomeriggio.
Gli studenti universitari dopo gli esami dovranno affrontare i colloqui di lavoro, anche qui gli orari migliori potrebbero essere proprio verso metà giornata. E pensate, che gli neuroscienziati sono giunti a queste conclusioni partendo da ciò che succede in campo giuridico. I giudici tendono ad essere più flessibili con gli imputati all’inizio dell’udienza o dopo la pausa pranzo. I fattori da considerare però sono tanti e diversi. I ricercatori confermano che l’orario influenza il giudizio delle persone, ma cosa succede con gli esiti degli esami o di un colloquio di lavoro?
I dati da raccogliere devono essere più precisi per arrivare ad un aiuto concreto per studenti e futuri lavoratori. L’università di Messina ha analizzato gli esami svolti e relativi voti da ottobre 2018 a febbraio 2020. Con un database, si sono raccolti dati su 104.552 valutazioni effettuate da 680 esaminatori in 1243 corsi.