Trump accelera sull’IA: meno regole, più potere agli Stati Uniti
Trump lancia un piano aggressivo sull’IA: meno regole, stop a clima e DEI, chip e innovazione per dominare la corsa globale all’intelligenza artificiale.

La Casa Bianca ha svelato il nuovo “AI Action Plan”, un documento di 28 pagine che intende ridefinire la strategia degli Stati Uniti sull’intelligenza artificiale durante l’era Trump.
L’obiettivo dichiarato è duplice: accelerare l’innovazione e blindare la leadership americana, eliminando al contempo ciò che viene descritto come burocrazia soffocante e “dogmi” ideologici. Il presidente è atteso in giornata a Washington, dove dovrebbe firmare una serie di ordini esecutivi. Come abbiamo visto, la via della motosega contro la burocrazia sta diventando rapidamente il marchio di fabbrica di Trump: vuole usare lo stesso approccio anche per i nuovi lanci di razzi nello Spazio, per la gioia di SpaceX (e il malcontento degli ambientalisti).
Innovazione a tutta velocità
Il piano si articola attorno a tre pilastri: accelerare lo sviluppo dell’AI, costruire un’infrastruttura nazionale adeguata e guidare la diplomazia e la sicurezza internazionale sul tema. In concreto, il documento chiede di ripulire le linee guida federali sulla gestione del rischio eliminando riferimenti a disinformazione, Diversity, Equity & Inclusion e cambiamento climatico.
Nessun contratto pubblico dovrebbe andare a sviluppatori di modelli linguistici di grandi dimensioni se non certificano sistemi “oggettivi e privi di bias ideologico dall’alto”, uno standard tuttavia non ancora definito con precisione. Per favorire la corsa all’AI, la Casa Bianca propone di creare una cultura del “provare prima, aggiustare dopo… in caso”.
Lo si farà incoraggiando anche l’adozione intensiva di strumenti di intelligenza artificiale dentro la pubblica amministrazione e, “in modo aggressivo”, nelle Forze Armate. Parallelamente, il governo punta a rimuovere ostacoli regolatori sia a livello federale sia statale, arrivando a negare fondi AI agli Stati che introducono norme considerate d’intralcio.
L’obiettivo è velocizzare la costruzione di data center e impianti per semiconduttori, oltre ad ampliare la rete elettrica per sostenere industrie ad alta intensità energetica. Sul fronte lavoro, l’idea è lanciare programmi di riqualificazione rapida per accompagnare i lavoratori nella transizione verso un’economia guidata dall’AI.
Diplomazia tecnologica

Nonostante il recente allentamento dei vincoli sulle vendite di chip Nvidia alla Cina, l’AI Action Plan lascia intendere che Washington stia ancora valutando limiti sulle esportazioni di tecnologie sensibili verso Paesi avversari, citando esplicitamente la necessità di “colmare le lacune” nei controlli sui semiconduttori.
Allo stesso tempo, il documento spinge per la diffusione degli strumenti AI statunitensi nel resto del mondo, legando sviluppo tecnologico e proiezione di potere economico e diplomatico. C’è spazio anche per la ricerca scientifica: investimenti in biosecurity per sfruttare l’AI nella scoperta di cure e vaccini, ma pure una cornice normativa per contrastare i deepfake e altre manipolazioni digitali.


