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Davvero bisogna camminare 10.000 passi al giorno? Uno studio sbugiarda il mito

Un nuovo studio smentisce il mito dei 10mila passi giornalieri. Sì, camminare fa benissimo ma fortunatamente ne bastano molti di meno.

Davvero bisogna camminare 10.000 passi al giorno? Uno studio sbugiarda il mito

Non serve camminare 10.000 passi al giorno per vivere meglio: i veri benefici iniziano molto prima. Secondo una gigantesca revisione condotta su oltre 160.000 persone, bastano anche 2.500 passi al giorno per iniziare a ridurre il rischio di morte precoce, mentre i vantaggi più evidenti si osservano fino a quota 7.000.

Il mito dei 10.000 passi, nato per motivi pubblicitari nel Giappone degli anni Sessanta, viene ora ridimensionato dalla più ampia analisi mai fatta sui dati di camminata e salute.

Il mito dei 10.000 passi

Pubblicata su The Conversation e basata su 57 studi longitudinali durati fino a vent’anni, l’analisi mostra con chiarezza che anche piccoli incrementi di attività fanno la differenza. Passare da 2.000 a 4.000 passi al giorno, ad esempio, riduce il rischio di mortalità del 36%. E chi arriva a 7.000 passi ha addirittura un 47% in meno di probabilità di morire prematuramente, rispetto a chi ne fa solo 2.000.

Oltre i 7.000, i benefici ci sono ancora, ma diventano progressivamente più modesti. La fascia d’età conta: sotto i 60 anni i benefici maggiori si ottengono tra gli 8.000 e i 10.000 passi, mentre dopo i 60 bastano 6.000-8.000 per un impatto simile. Per esempio, un settantenne che cammina 4.500 passi al giorno riduce il rischio cardiovascolare del 77%.

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Da mito commerciale a soglia scientifica

Davvero devi camminare 10000 passi? Uno studio fa chiarezza

L’origine dei “famosi 10.000 passi” risale a una trovata pubblicitaria della Yamasa, un’azienda giapponese che lanciò il contapassi Manpo-kei in occasione delle Olimpiadi di Tokyo del 1964. Il numero era rotondo, facile da ricordare e visivamente simile a un omino che cammina, ma privo di basi scientifiche. Da lì questo obiettivo è diventato il pilastro della camminata giapponese.

Negli anni successivi, alcuni studi notarono che 10.000 passi permettevano di bruciare circa 300-400 calorie extra al giorno, rafforzandone la credibilità. Ma la nuova meta-analisi mostra che la soglia utile può essere molto più accessibile. Anche una camminata di venti minuti al giorno può già avere effetti misurabili su salute cardiovascolare, cancro, diabete, depressione e perfino rischio di cadute.

Il motivo per cui tanti falliscono nel seguire questi obiettivi? Sono poco realistici. Solo l’85% delle persone mantiene l’impegno dei 10.000 passi quotidiani. Alzare l’asticella a 12.500 fa scendere la percentuale al 77%. Puntare ai 15.000? Quasi un terzo molla.

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