Scoperto un modo per ritardare il diabete di anni: ecco come funziona
Il diabete è una malattia davvero invalidante e sicuramente una delle più difficili da gestire. Scopriamo insieme un metodo che potrebbe ritardarne l’insorgenza.

Una delle malattie più temibili dei nostri tempi è proprio quella che viene definita diabete, un disordine metabolico che può colpirci in maniera diversa a seconda della tipologia che si andrà a sviluppare. Uno dei più pericolosi è quello che viene definito diabete di tipo 1 e, per l’appunto, si appoggia alle iniezioni di insulina per andare a compensare quella mancanza che il corpo non è in grado di produrre in totale autonomia.
A quanto pare, però, la scienza potrebbe aver fatto un grande passo avanti in quanto è stato scoperto un metodo che non permette solamente di controllare la malattia, ma che ci consentirà di intercettarla ancora prima della comparsa dei sintomi tipici legati alla stessa.
Lo studio in questione ha preso vita nel Regno Unito, dove, per l’appunto si sta procedendo alla somministrazione di questa nuova terapia che risponde al nome di Teplizumab. La prima paziente a sottoporsi a questo studio risponde al nome di Hannah Robinson, alla quale è stata diagnosticata una forma di diabete durante un esame volto ad individuare il benessere della sua gravidanza.
Sicuramente, il diabete di tipo 1 rappresenta una piccola fetta della malattia che colpisce la popolazione, in quanto la maggior parte delle persone soffrono di quello che viene definito di tipo 2. In questo caso la malattia viene definita più leggera, in quanto può essere tenuta sotto controllo tramite la dieta e l’attività fisica e non è necessario ricorrere alla somministrazione dell’insulina.

Cos’è il diabete di tipo 1 e come può essere evidenziato prima del tempo?
Il diabete di tipo 1 non è una condizione così facile da gestire, poiché si tratta della perdita totale da parte del pancreas della sua capacità di produrre l’insulina. Tutto questo comporta una grande circolazione di zucchero nel sangue, elemento che potrebbe compromettere i reni e molti altri organi. Utilizzare l’insulina può contenere la patologia, anche se ovviamente non si tratta di una scelta priva di rischi, poiché questa sostanza potrebbe causare ipoglicemia e morte soprattutto se le dosi utilizzate non sono quelle corrette.
Con questa nuova terapia il sistema immunitario andrebbe a colpire tutte quelle cellule e quelle dinamiche che comportano l’insorgenza del diabete prima ancora che lo stesso possa palesarsi. In parole povere, la nuova terapia va a colpire tutte quelle cellule che con il passare del tempo attaccano il pancreas rendendolo inabile al suo lavoro. Proprio per questo motivo questo farmaco è stato definito come efficace ed è per questo che è stato approvato in paesi come gli Stati Uniti. Bastano poche gocce di sangue per evidenziare la presenza del problema e agire prima che il diabete possa colpire definitivamente la vita di una persona.


