Cambiamento climatico: il primo indizio risaliva a prima delle automobili
Tutti noi possiamo percepire il cambiamento climatico come un processo da tempo in atto che si sta concretizzando sempre più con il trascorrere del tempo. Ma se fosse iniziato molto prima di quanto ipotizzato?

La scienza e il sapere sono in continua evoluzione e purtroppo in passato non si disponeva dei giusti strumenti per riuscire a scoprire e a studiare le cose come facciamo oggi. A tal proposito, un nuovo studio ha evidenziato di come se gli scienziati del passato avessero avuto a disposizione gli strumenti di oggi avrebbero potuto captare i cambiamenti climatici già in atto alla fine del 1800. Questi sono cominciati ben prima rispetto all’invenzione delle automobili e, a quanto pare, tutte le attività messe in atto dall’uomo hanno contribuito ad alimentare il fenomeno da almeno 100 anni.
Questi studi hanno dimostrato come il calore prodotto dall’anidride carbonica utilizzata per alimentare le automobili e generare combustibili fossili abbia cominciato a creare danni verso il 1870. Se si fossero utilizzati degli strumenti ideali volti ad esaminare il fenomeno tutto questo avrebbe potuto essere controllato in maniera diversa.
Parliamo di strumenti complessi come raffreddamenti stratosferici che permettevano di trattare i gas prodotti in maniera rapida ed istantanea, ma purtroppo quello che si è ottenuto è l’effetto opposto. A quanto pare, infatti, gli strumenti utilizzati hanno intaccato l’ozono, facendo sì che sotto la stratosfera si creasse uno strato di freddo in grado di far aumentare il calore ai livelli della troposfera.

Gli errori del passato hanno inciso sul cambiamento climatico?
Gli scienziati che hanno pubblicato la loro ricerca su PNAS hanno quindi parlato di questa grande toppa nella rivelazione delle misure della troposfera e dell’atmosfera. Anche senza gli strumenti adatti si sarebbe potuto fare di più, ma purtroppo ora è impossibile rimediare in maniera efficace agli errori del passato.
Tutto quello che percepiamo oggi sarebbe proprio legato all’attività industriale risalente a più di 100 anni fa e sembrerebbe inoltre che nei prossimi 30 anni andremo incontro ad una serie di cambiamenti così intensi da incidere in maniera netta e decisiva su tutta l’umanità. La Terra si trova in un momento di grande vulnerabilità e nemmeno la più moderna delle macchine del tempo potrebbe incidere in maniera significativa per evitare tutto ciò che è stato commesso in passato. L’unica soluzione sarebbe quella relativa ad un intervento immediato che rispetti i range previsti dal sistema, in maniera tale da non superare i limiti invalicabili.