Intervento chirurgico a migliaia di chilometri di distanza: utilizzato un robot basato sull’intelligenza artificiale
Un robot basato sull'intelligenza artificiale viene utilizzato per effettuare interventi chirurgici su pazienti a distanza di migliaia di chilometri.

Lo scorso mese di marzo ad un uomo dell’Angola è stato diagnosticato un cancro alla prostata, mesi dopo un medico che si trova in Florida lo ha rimosso utilizzando una particolare e innovativa tecnica. Si tratta della telechirurgia robotica transcontinentale e proprio grazie a questa tecnica, il medico è riuscito ad eseguire a distanza di migliaia di chilometri dal paziente, l’intervento chirurgico.
Il medico è Vipul Patel, direttore medico del Global Robotic Institute presso l’Advent Health di Orlando ed è proprio colui che ha eseguito una prostatectomia, la rimozione di una parte o dell’intera prostata sul paziente Fernando da Silva dell’Angola.

Telechirurgia robotica transcontinentale: robot con intelligenza artificiale opera un paziente a distanza
Il paziente è un uomo di 67 anni, al quale è stato diagnosticato un cancro alla prostata lo scorso mese di marzo e a giugno Patel ha rimosso il tumore utilizzando la telechirurgia robotica transcontinentale. Secondo quanto riferito dal medico, per questo tipo di intervento il paziente avrebbe dovuto attendere molto tempo, ma grazie a questa tecnica è stato realizzato in tempi più brevi.
Da Silva è il primo paziente sul quale è stata sperimentata questa tecnologia in una sperimentazione clinica sull’uomo che è stata approvata dalla Food and Drug Administration. Stando a quanto riferito da ABC News, i chirurghi in passato hanno utilizzato un robot multimilionario per operare dei pazienti ed in questi casi hanno utilizzato visuali migliorate e controlli agili.
Ad ogni modo, i chirurghi si trovavano pur sempre nelle vicinanze dei pazienti. Patel, invece, ha utilizzavo dei cavi in fibra ottica e testato così questa grande e innovativa tecnologia ad una distanza davvero incredibile dal paziente. “Non ho notato alcun ritardo percettibile nel mio cervello“, queste le parole del medico il quale ha operato il paziente a distanza con la sua equipe presente in sala operatoria.
“Ci siamo assicurati di avere un piano A, B, C e D. Ho sempre la mia squadra lì dove si trova il paziente”, ha aggiunto il medico. L’equipe del medico era presente in sala operatoria qualora qualcosa fosse andato storto. In questo caso l’equipe sarebbe intervenuta e portato a termine il lavoro in totale sicurezza.


