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Animazioni più realistiche: la tecnica del MIT per oggetti morbidi e rimbalzanti

Con la tecnica del MIT, gli animatori potrebbero creare personaggi rimbalzanti, elastici e morbidi molto realistici per film e videogiochi. Ecco tutti i dettagli.

Animazioni più realistiche: la tecnica del MIT per oggetti morbidi e rimbalzanti

Grazie all’utilizzo della tecnica del MIT, gli animatori potrebbero avere la possibilità di creare nuovi incredibili personaggi per film e videogiochi. Parliamo di un nuovo metodo di simulazione che è stato sviluppato dai ricercatori del MIT.

La tecnica consente agli animatori di simulare materiali gommosi ed elastici, con l’obiettivo di mantenere inalterate le proprietà fisiche del materiale, evitando problematiche comuni come, ad esempio, l’instabilità.

tecnica di animazione del MIT

Tecnica del MIT: un nuovo approccio per simulare materiali elastici con affidabilità e controllo

La tecnica simula oggetti elastici con un’ottima affidabilità. Per ottenere tale risultato, i ricercatori del MIT hanno scoperto una struttura matematica che si nasconde nelle equazioni che spiegano come i materiali elastici si deformano su un computer. Con queste informazioni, hanno elaborato un metodo di altissimo livello.

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“Il modo in cui le animazioni appaiono spesso dipende dalla precisione con cui simuliamo la fisica del problema”, afferma Leticia Mattos Da Silva, una studentessa laureata del MIT e autrice principale di un articolo su questa ricerca. “Il nostro metodo mira a rimanere fedeli alle leggi fisiche dando più controllo e stabilità agli artisti dell’animazione”.

Sono state utilizzate, tra le altre cose, una classe di tecniche note come integratori variazionali che mantengono intatte le proprietà fisiche dell’oggetto. Ma sono metodi spesso inaffidabili. Per risolvere il problema, i ricercatori del MIT hanno riscritto le equazioni degli integratori variazionali e hanno scoperto che la porzione di allungamento crea un problema convesso ed è adatto per algoritmi di ottimizzazione stabili.

“Se guardi solo la formulazione originale, sembra completamente non convessa. Ma poiché possiamo riscriverlo in modo che sia convesso in almeno alcune delle sue variabili, possiamo ereditare alcuni vantaggi degli algoritmi di ottimizzazione convessi”.

Nel futuro, i ricercatori vorrebbero trovare tecniche per ridurre ancora di più i costi computazionali. Vogliono anche esplorare le applicazioni di questa tecnica nella fabbricazione e nell’ingegneria per supportare la progettazione di oggetti come indumenti o giocattoli.

“Siamo stati in grado di far rivivere una vecchia classe di integratori nel nostro lavoro. La mia ipotesi è che ci siano altri esempi in cui i ricercatori possono rivisitare un problema per trovare una struttura di convessità nascosta che potrebbe offrire molti vantaggi”.

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