DeepSeek R1-0528 sorprende: il modello open-source ora sfida Google, OpenAI e Anthropic
DeepSeek aggiorna il suo modello AI open-source: prestazioni al top, ragionamento profondo e codice impeccabile sfidano le big tech.

Con un aggiornamento sorprendente, DeepSeek è tornata sotto i riflettori e lo fa con forza. La startup cinese, già nota per aver rilasciato il modello open-source DeepSeek R1 all’inizio dell’anno, ha ora pubblicato una versione migliorata chiamata DeepSeek-R1-0528. Il modello, disponibile gratuitamente su Hugging Face, sta rapidamente conquistando l’attenzione degli sviluppatori per le sue prestazioni elevate e la sorprendente capacità di ragionamento, anche nel confronto diretto con giganti come OpenAI, Google e Anthropic.
Un nuovo standard per i modelli open-source
Quando DeepSeek R1 fu rilasciato, molti analisti rimasero sorpresi dalla sua efficacia: pur essendo stato addestrato con risorse molto più contenute rispetto ai modelli di punta delle big tech, era riuscito a offrire prestazioni comparabili grazie a una serie di scelte progettuali brillanti. Tra queste, l’uso di una mixture-of-experts raffinata, tecniche avanzate di compressione, capacità di predire più token contemporaneamente e una metodologia di training orientata al reinforcement learning. Con la versione aggiornata R1-0528, la startup sembra aver alzato ulteriormente l’asticella.
Sebbene i benchmark ufficiali non siano ancora stati pubblicati, le prime prove condivise dagli utenti indicano risultati entusiasmanti. Secondo LiveCodeBench, uno dei principali strumenti per valutare le capacità di codifica dei modelli linguistici, DeepSeek-R1-0528 è attualmente il quarto miglior modello in assoluto, superando soluzioni come o4 Mini e Grok-3-mini.
Ragionamento profondo e codice impeccabile

Oltre alle prestazioni tecniche, ciò che sta davvero colpendo la comunità è la profondità del ragionamento mostrata dal nuovo modello. Sviluppatori e ricercatori stanno riportando casi in cui DeepSeek-R1-0528 ha affrontato sfide complesse, producendo codice ben strutturato e perfettamente funzionante al primo tentativo. Il modello è descritto come “consapevole”, capace di sostenere sessioni di ragionamento prolungate — fino a 60 minuti — e di scrivere testi naturali, ben formattati e con uno stile distintivo. Su X, l’utente @Chetasula ha sintetizzato così le novità: “Ora ragiona in profondità come i modelli Google, ha migliorato le capacità di scrittura, e non è solo veloce: è riflessivo”. Il nuovo DeepSeek è disponibile su piattaforme come OpenRouter e LMArena, offrendo a sviluppatori e curiosi la possibilità di testare direttamente uno dei modelli open-source più promettenti dell’anno. Se le prime impressioni troveranno conferma nei benchmark ufficiali, potremmo trovarci di fronte a un vero punto di svolta per l’intelligenza artificiale distribuita in modo aperto.


