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Biodiversità e futuro: le iniziative della Cina stanno cambiando il pianeta

La Cina emerge come campione mondiale di biodiversità. I progetti di questo Paese stanno davvero cambiando il pianeta.

Biodiversità e futuro: le iniziative della Cina stanno cambiando il pianeta

La Cina sembra aver confermato la sua posizione come leader globale nella conservazione della biodiversità, adottando delle misure piuttosto coraggiose ma soprattutto efficaci.

Il Paese si è diversificato per la protezione delle specie e degli ecosistemi in via di estinzione ed anche per aver dato un contributo alla definizione di accordi ambientali globali di riferimento come la biodiversità. Insomma, la Cina si è abbastanza impegnata nei confronti della Convenzione delle Nazioni Unite sul tema della Diversità Biologica.

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L’impegno della Cina per la biodiversità: dalle foreste naturali alla sostenibilità agricola

Il successo deriva per lo più dal fatto che questo Paese è riuscito ad unire 190 parti per l’adozione del Quadro Globale sulla Biodiversità di Kunning- Montrèal nel corso della Conferenza delle Nazioni Unite sulla Biodiversità del 2022. Si tratta di un accordo molto importante, che mira a proteggere circa il 30% delle terre emerse e degli oceani del pianeta, il tutto entro il 2030. Non tutti forse sanno che la Cina ha compiuto dei grandi passi in avanti nell’affrontare alcune problematiche agricole, il tutto sfruttando delle politiche globali e pratiche molto efficaci.

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È stato ridotto l’utilizzo dei pesticidi e dei fertilizzanti e questo ha portato ad un calo del 31,4% tra il 2013 ed il 2021. Ad oggi, la Cina è il quarto produttore mondiale di agricoltura biologica. Il Paese, nel corso del tempo, ha trasformato i suoi impegni ecologici in risultati piuttosto evidenti, attraverso delle iniziative su larga scala, basate interamente sulla scienza.

Nel 1998 è stato lanciato il Programma di Protezione delle Foreste Naturali, che ha permesso di salvaguardare vaste aree forestali naturali. Così, è stato vietato il disboscamento commerciale in alcune regioni specifiche, ridotto l’erosione del suono e abbassato anche i tassi annuali di desertificazione.

Ma non finisce qui, visto che la Cina è il maggiore importatore mondiale di prodotti agricoli e si impegna nella conservazione delle foreste pluviali tropicali migliorando così la sostenibilità e la trasparenza delle catene di approvvigionamento, facendosi collaborare da alcune organizzazioni internazionali come il WWF.

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