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Alcune aziende di giochi da tavolo hanno fatto causa a Trump

Produttori di giochi da tavolo americani contro i dazi di Trump del 145% sulla Cina: "Illegali e devastanti per le piccole imprese".

Alcune aziende di giochi da tavolo hanno fatto causa a Trump

Un gruppo di produttori di giochi da tavolo e altre piccole imprese americane ha intentato giovedì una causa legale contro il presidente Donald Trump e la sua amministrazione nel tentativo di fermare i controversi dazi commerciali. La denuncia sostiene che questi dazi siano “illegali e incostituzionali” e descrive dettagliatamente come stiano creando serie difficoltà alle attività commerciali dei querelanti.

Tra le aziende del settore ludico che figurano come ricorrenti nel caso troviamo nomi noti come Stonemaier Games (che aveva già annunciato il suo coinvolgimento nella causa all’inizio della settimana, come riportato da Polygon), Spielcraft Games, Rookie Mage Games, XYZ Game Labs e Tinkerhouse. La causa è stata depositata giovedì presso la Corte del Commercio Internazionale degli Stati Uniti.

L’impatto devastante dei dazi del 145%

I dazi del 145% imposti sulle merci importate dalla Cina rappresentano un peso insostenibile per queste aziende, come dimostrano chiaramente gli esempi riportati nella denuncia:

  • Stonemaier Games, che fa stampare i propri prodotti in una fabbrica in Cina, ha importazioni “pronte per la spedizione su cui stima di dover pagare milioni in dazi in conformità con le azioni contestate”.
  • Spielcraft Games ha già pagato 4.335,40 dollari in dazi per “un set di giochi da tavolo” importato dalla Cina questo mese.
  • Rookie Mage Games ha sborsato 3.120,80 dollari in dazi per “prodotti importati dalla Cina” nel corso di questo mese e dovrà pagare dazi su “tutte le importazioni future”.
  • XYZ Game Labs prevede di dover pagare “dazi sostanziali” su merci fabbricate in Cina che intende importare entro la fine dell’anno e su “tutte le importazioni future”.
  • Tinkerhouse sta producendo un “accessorio per giochi di ruolo da tavolo” in Cina per il quale l’azienda ha già versato un acconto. La società stima che dovrà pagare “dazi sostanziali” quando importerà l’accessorio più avanti quest’anno, oltre a dover affrontare dazi su “tutte le importazioni future”.

    Altri querelanti nel caso includono Princess Awesome, un’azienda di abbigliamento, Mischief Toy Store, un negozio di giocattoli con sede a Saint Paul, Minnesota, e altre piccole imprese americane colpite dalle politiche tariffarie.

Tutti contro i dazi

L'industria dei giochi da tavolo si scaglia contro Trump

La causa intentata da queste piccole aziende si aggiunge a una lista crescente di parti che stanno combattendo i dazi nei tribunali. Mercoledì, 12 stati hanno fatto causa all’amministrazione Trump, con il procuratore generale di New York Letitia James che ha definito i dazi “illegali” in una dichiarazione ufficiale. Il CEO di Learning Resources, un’azienda di giocattoli che ha anch’essa intentato una causa contro l’amministrazione Trump per i dazi, ha dichiarato a CBS MoneyWatch che “questo percorso sarà catastrofico”.

Nonostante le molteplici azioni legali in corso, il futuro dei dazi appare attualmente incerto. The Wall Street Journal ha riportato ieri che l’amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di ridurre i dazi sulla Cina, forse in risposta alle crescenti pressioni da parte della comunità imprenditoriale americana.

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