Svelato frammento di cervello di topo: una mappatura straordinaria
Mappando un piccolo pezzo di cervello di topo, è stato scoperto un incredibile dettaglio. Una nuova ricerca ci aiuta a comprendere la grandezza del cosmo neurologico all'interno delle nostre teste.

Non è facile comprendere la complessità del cervello, questo effettivamente va al di la della nostra portata di comprensione. Ebbene, grazie alla mappatura di una piccola parte del cervello di un topo, una nuova ricerca potrebbe darci delle informazioni importanti sul funzionamento del cosmo neurologico all’interno delle nostre teste.
I ricercatori hanno analizzato il volume di materia molto piccolo, pari alle dimensioni di un granello di sabbia. Ad ogni modo, hanno comunque descritto le relazioni tra 84 mila neuroni attraverso mezzo miliardo di connessioni sinaptiche e 5,4 chilometri di cablaggio neurale.

Cervello di topo: un progetto innovativo che rivoluziona la neuroscienza
Un lavoro durato ben nove anni, coinvolte ben 150 ricercatori e 22 istituzioni tra cui rappresentanti della Princeton University, del Baylor College of Medicine in Texas e dell’Allen Institute for Brain Science di Seattle. A parlare è stato il neuro scienziato Andreas Tolias, che opera attualmente alla Stanford University. “Il cervello è il tessuto biologico all’interno della nostra testa che ci fa vedere il mondo, provare sentimenti e prendere decisioni”, ha dichiarato il neuroscienziato.
I ricercatori hanno osservato non soltanto la disposizione dei cavi elettrici nel cervello, ma anche il modo in cui questi cavi comunicano tra loro e funzionano. Nel corso del tempo, al topo utilizzato nello studio sono stati mostrati dei videoclip mentre quest’ultimo si muoveva sul tapis roulant e nel contempo gli scienziati hanno monitorato l’attività cerebrale. Il cervello è stato sezionato in ben 28 mila strati separati, sono state impiegate diverse tecniche di intelligenza artificiale e controlli umani per districare la rete di fili neuronali, identificare le connessione e ricomporre poi il groviglio.
Tale schema elettrico prende il nome di connettoma, che stando alle parole di H. Sebastian Seung, il neuroscienziato della Princeton University, altro non è che l’inizio della trasformazione digitale della neuroscienza. “Le tecnologie sviluppate da questo progetto ci offriranno la prima possibilità di identificare realmente un qualche tipo di schema anomalo di connettività che dà origine a un disturbo”, afferma Seung.


