Barriere coralline: individuato il legame con la vita microbica
Le barriere coralline emettono sostanze chimiche, in questo modo si favorisce il riciclaggio microbico. È questo il risultato di una ricerca davvero straordinaria.

Una nuova ricerca davvero molto interessante sembra abbia rivelato la straordinaria diversità chimica delle sostanze emesse dalle barriere coralline. Lo studio in questione ha dimostrato che migliaia di diverse sostanze chimiche derivate da alghe e coralli sono disponibili per la decomposizione ed anche per l’utilizzo da parte dei microbi.
Ad effettuare lo studio, un team internazionale guidato da scienziati della Scripps Institution of Oceanography e dell’Università delle Hawaii a Manoa che ha fornito così informazioni molto importanti sulle complicate relazioni esistenti tra microrganismi marini, barriere coralline e ciclo del carbonio.

Esometaboliti: il ruolo delle barriere coralline nel ciclo globale del carbonio
“Sappiamo che alcune delle sostanze essudate dalle barriere coralline, chiamate esometaboliti, sono disponibili per il metabolismo microbico“, ha dichiarato Craig Nelson, professore presso la UH Manoa School of Ocean and Earth Science and Technology. Lo stesso ha fatto sapere che in questo studio si è scoperto che il numero e la varietà di esometaboliti che i microbi trovano utili è molto più elevato di quanto si potesse pensare in precedenza e pare che includa un centinaio di composti che abbracciano gran parte delle classificazioni chimiche più ampie.
I ricercatori in questione sono rimasti sorpresi nell’apprendere che gli esometaboliti appartenenti a famiglie chimiche considerate più difficili da scomporre, erano tra quelli più utilizzabili. A sostenere questa tesi è stato Zachary Quinlan, autore principale, ricercatore post- dottorato presso l’Hawai Institute of Marine Biology del SOEST ed anche ex studente laureato presso la SIO. Lo studio ha messo ancora in evidenza il fatto che tutto il materiale organico disciolto nell’oceano, contiene una quantità di carbonio paragonabile a quella di anidride carbonica che si trova nell’atmosfera.
Gli autori sostengono quindi che questo materiale organico ha un’influenza piuttosto significativa sul ciclo globale del carbonio. Nel momento in cui si verifica un cambiamento negli organismi che vivono su una barriera corallina, cambia anche la chimica dell’acqua marina. I ricercatori in futuro vorranno scoprire in che modo le caratteristiche chimiche possono influenzare la gestione delle barriere coralline.


