Sviluppato il pacemaker più piccolo al mondo
Una vera e propria rivoluzione, è in arrivo il pacemaker più piccolo del mondo, grande quanto un chicco di riso.

Proprio alcuni giorni fa, alcuni scienziati hanno dichiarato di aver sviluppato il più piccolo pacemaker del mondo. Trattasi di un regolatore temporaneo del battito cardiaco, dalle dimensioni davvero molto piccole, ancor meno di un chicco di riso. Questo potrà essere iniettato e controllato dalla luce prima di dissolversi poi.
Se da una parte questo pacemaker è stato già progettato, prima che possa essere testato sugli esseri umani passerà del tempo. A progettarlo, un team di ricercatori guidati dagli Stati Uniti che ha dichiarato di essere stato motivato dall’idea di poter aiutare l’1% di bambini nati con difetti cardiaci congeniti che hanno bisogno di un pacemaker temporaneo nella settimana successiva all’interno chirurgico.

Una svolta nella cardiologia: arriva il piccolissimo pacemaker wireless
Questo pacemaker potrebbe anche aiutare gli adulti nel ripristinare un battito cardiaco normale nel corso della convalescenza, in seguito ad un intervento chirurgico al cuore. Tale dispositivo rappresenta una vera e propria svolta, visto che è wireless, ha uno spessore di circa un millimetro ed una lunghezza di 3,5 millimetri.
Il pacemaker in questione, stando allo studio effettuato sul dispositivo, sarebbe associato ad un cerotto molto morbido indossato proprio sul torace del paziente. Nel momento in cui il cerotto rileva i battiti cardiaci irregolari, emette in automatico una luce lampeggiante che indica al pacemaker quale battito cardiaco andare a stimolare. A parlare è stato anche John Rogers, della Northwestern University negli Stati Uniti, nonché autore principale dello studio il quale ha dichiarato che il pacemaker potrebbe essere testato sull’uomo tra un paio di anni, al massimo tre.
“Questo nuovo pacemaker rappresenta una svolta rivoluzionaria nella tecnologia medica. Si tratta di un cambiamento di paradigma nella stimolazione temporanea e nella medicina bioelettronica, che apre possibilità che vanno ben oltre la cardiologia, tra cui la rigenerazione dei nervi, la guarigione delle ferite e gli impianti intelligenti integrati“. Queste le parole di Bozhi Tian, dell’Università di Chicago che ha anch’esso sviluppato pacemaker.