Condividere i pasti: il segreto della felicità globale
La condivisione dei pasti rappresenta indubbiamente un momento importante, che accomuna tutte le culture. Ecco cosa hanno scoperto gli esperti, attraverso un nuovo studio.

Il World Happiness Report 2025 ha sottolineato l’importanza della condivisione dei pasti, analizzando il nesso tra la frequenza con cui gli individui mangiano insieme e il senso di benessere che provano durante questi momenti. La ricerca ha dimostrato che la frequenza con cui le persone condividono i pasti varia notevolmente tra i diversi Paesi. Confrontando i dati del Gallup World Poll 2022/24 relativi alla condivisione dei pasti con le misure convenzionali del benessere, sono stati raccolti risultati positivi in gran parte delle regioni.
Nei Paesi in cui la condivisione dei pasti avviene con maggiore frequenza, il livello di benessere risulta più alto, ma non solo: questo si verifica anche nel caso di persone che vivono nello stessa regione. L’indagine Gallup ha coinvolto più di 150.000 persone, originarie di 142 territori diversi, chiedendo loro quanti pasti ( tra pranzi e cene) avessero condiviso con alcuni conoscenti la settimana prima.

Benessere mondiale: le differenze tra paesi nel condividere i pasti
Gli esiti del sondaggio variano in base alla regione di provenienza: gli abitanti di Colombia, Ecuador e Paraguay, ad esempio, condividono mediamente 10 pasti a settimana. I Paesi dell’Asia meridionale e orientale, quali Bangladesh, Pakistan, Corea del Sud e Giappone, hanno invece registrato livelli più bassi di condivisione, attestando la media di meno di 1 pasto su 3.
Ciò significa che, pur esistendo un collegamento tra condivisione dei pasti e benessere, questo risulta più solido in alcune ragioni piuttosto che in altre. Per un individuo residente in Nord America, Nuova Zelanda o Australia e abituato a cenare sempre da solo, iniziare a condividere una decina di pasti a settimana, determina un incremento del benessere.
Tale aumento, paragonabile all’effetto derivante da un raddoppiamento del reddito, subisce un dimezzamento nell’Africa Subsahariana, nei Caraibi e in America Latina, diventando praticamente nullo nel Sud-Est asiatico. I motivi di questo divario, purtroppo, non sono ancora noti.
Gli esperti di Scienze Sociali ritengono che la frequenza di condivisione dei pasti possa essere considerata un parametro concreto di valutazione delle modalità in cui le persone tendono a relazionarsi. Tenendo conto anche di altri elementi, come l’età, il reddito, il genere, la vita da single e la capacità di soddisfare le proprie esigenze alimentari, la correlazione tra condivisione dei pasti e benessere rimane comunque alta.


