Uno studio recente ha messo in evidenza i possibili rischi causati dall’uso giornaliero di cannabis, analizzando il carico di malattia ed i fattori di rischio soprattutto nelle persone che soffrono di una condizione chiamata sindrome da iperemesi da cannabinoidi. A portare avanti questo studio sono stati i ricercatori della George Washington University i quali hanno affermato che la condizione si verifica nelle persone che sono solite consumare cannabis a lungo termine.

Ma quali sono i sintomi associati all’uso giornaliero di cannabis? Gli esperti riferiscono sicuramente nausea, vomito incontrollabile, dolore lancinante, il tutto con frequenti visite in ospedale. Ma cerchiamo di capire meglio i rischi legati all’uso frequente della cannabis.

uso giornaliero di cannabis

Rischi per la salute causati dall’uso giornaliero di cannabis, ecco lo studio

A parlare è stato Andrew Meltzer, professore di medicina d’urgenza presso la GW School of Medicine & Health Sciences nonché autore dello studio il quale ha sottolineato il fatto che quest’ultimo è uno dei primi grandi studi che ha esaminato in modo dettagliato la malattia associata alla sindrome legata alla cannabis. “I nostri risultati suggeriscono che la sindrome da iperemesi da cannabinoidi potrebbe rappresentare un problema di salute pubblica costoso e in gran parte nascosto“.

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Queste ancora le parole del ricercatore il quale ha aggiunto che purtroppo la condizione è in aumento visto il numero di consumatori giornalieri o quasi giornalieri di cannabis che è aumentato negli Stati Uniti nell’ultimo anno. I ricercatori hanno sottoposto 1.052 persone ad un sondaggio, ovviamente tutte consumatrici abituali di cannabis.

I risultati sono stati interessanti visto che la maggior parte ha riferito di aver fatto almeno una volta visita al pronto soccorso con tanto di ricovero ospedaliero associato ai sintomi dell’iperemesi. L’uso prolungato era comune, il 44% riferiva di averne fatto uso regolarmente per più di 5 anni prima dell’insorgenza della sindrome. I sintomi sono praticamente gli stessi, ad ogni modo i ricercatori sostengono che sarà necessario effettuare nuovi studi per capire perché alcune persone soffrono di questa condizione dopo un’esposizione prolungata alla cannabis e altre no.