Quando parliamo di malattie croniche facciamo riferimento a delle condizioni di salute che intaccano il benessere di un individuo nel tempo, in quanto non si risolvono, ma bisogna imparare a conviverci. Queste, però, possono limitare la persona anche nelle attività di stampo quotidiano ed è per questo che potrebbe essere necessario richiedere l’aiuto di qualcuno.

A quanto pare, una delle problematiche che potrebbe incidere negativamente su questa condizione è proprio la mancanza di sonno, motivo per cui un team di esperti ha deciso di analizzare questa situazione. Le malattie croniche non sono trasmissibili in quanto non possono essere attaccate a un altro individuo.

Nella maggior parte dei casi si focalizzano sulla presenza di un disturbo infiammatorio che colpisce il sistema immunitario e che può poi colpire la persona per diversi anni. Un dottore di medicina interna presso l’Aster CMI Hospital Bengaluru di nome Prasad ha deciso di condurre uno studio per dimostrare come le malattie croniche possano incidere negativamente sulla qualità del sonno.

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Il riposo ristoratore è possibile anche in caso di malattie croniche

Il dottore in questione ha parlato del rapporto di reciprocità che intercorre tra una malattia cronica e il sonno, in quanto entrambe le condizioni potrebbero peggiorare laddove una delle due venisse a mancare. Chi non dorme, infatti, percepisce più dolore e al tempo stesso chi percepisce più dolore non riesce a dormire. Ecco, quindi, che vengono omesse le fasi dedicate al riposo ristoratore, quelle che gli esperti definiscono come fase REM. Da qui derivano condizioni fisiche aggiuntive come, ad esempio, la fibromialgia e tutti quei problemi che hanno come protagonisti principali il dolore e la stanchezza.

Presto saremo in grado di ringiovanire gli organi: addio malattie croniche? Presto saremo in grado di ringiovanire gli organi: addio malattie croniche?

Coloro che soffrono di malattie croniche possono sperimentare questi disturbi, tra cui citiamo l’insonnia ovvero l’incapacità di addormentarsi o l’apnea notturna, quando ci risvegliamo all’improvviso in quanto non riusciamo a respirare. Tutto questo finisce per avere delle pesanti ripercussioni sul ritmo circadiano dato dall’alternanza fra sogno e veglia, comportando disturbi depressivi e ipertensivi e un alto livello di stress. Le malattie croniche, quindi, possono avere un forte impatto sul sonno ed è proprio per questo che si sta cercando di creare un farmaco che possa risolvere il problema alla radice.

L’esperto consiglia di seguire un ritmo regolare del sonno, che prevede di andare a dormire e alzarsi alla stessa ora ogni giorno. Inoltre, è fondamentale riposare in un ambiente buio, fresco e silenzioso, evitando di cenare con alimenti che possano risultare di difficile digestione.