Una scoperta scientifica a dir poco sensazionale è stata fatta a quasi 600 milioni di anni luce dal nostro pianeta. È proprio qua che una galassia risulta essere avvolta all’interno di un anello di luce particolarmente interessante, in quanto perfetto in ogni sua parte. Questo è stato ribattezzato come anello di Einstein e, a quanto pare, circonda interamente la galassia che risponde al nome di NGC 6505. A riprendere il tutto in telescopio spaziale europeo di nome Euclid che, per l’appunto, si è soffermato sulla concentricità di questo anello, una forma così rara e perfetta da non essere mai stata individuata prima.
A descriverne le caratteristiche l’astronomo Conor O’Riordan, che da un affermato laboratorio tedesco ha parlato dell’incredibilità di questo fenomeno che riesce a rendere l’allineamento della galassia qualcosa di unico e stupefacente. Questo fenomeno è poi stato descritto come lente gravitazionale, in quanto riesce a convogliare nello stesso punto spazio e tempo. Sono proprio questi anelli a dettare la direzione di galassie e ammassi di corpi celesti ed è per questo che la loro funzione risulta essere particolarmente interessante.
![Euclid osserva NGC 6505](https://leganerd.com/wp-content/uploads/2025/02/Euclid-osserva-NGC-6505.jpg?width=800&height=450&quality=75)
Che cosa sappiamo sull’anello di Einstein?
La scoperta in questione è davvero sensazionale non solo per la perfezione con la quale questo cerchio si palesa nello spazio, ma anche per tutte le scoperte scientifiche che ci permetterà di effettuare in altri ambiti della vita. È proprio grazie al funzionamento dello stesso che si potrebbero individuare i pilastri legati all’universo più profondo, quello del quale non sappiamo ancora molto.
Pare che questo cerchio sia perfino riuscito a deformare la luce che si trova su questa galassia ed è proprio per questo che noi oggi possiamo visionare le immagini che hanno reso questo fenomeno particolarmente interessante. In effetti, l’anello di Einstein risulta essere così luminoso proprio perché riflette e cattura la luce prodotta dalle galassie in questione.
Così facendo è stato possibile studiare una galassia che, altrimenti, non avremmo mai avuto la possibilità di osservare. In questo caso eravamo a conoscenza dell’esistenza di questo insieme di corpi celesti scoperto per la prima volta nel 1834, ma è da questo primo passo che se ne potranno scoprire tante altre.