I tagli di Trump e Musk non risparmiano nemmeno la sicurezza informatica
Il governo USA offre ai dipendenti CISA un ultimatum: accettare un buonuscita o restare, ma con nuove condizioni. A rischio la sicurezza informatica nazionale.

Il Dipartimento per la Sicurezza Interna degli Stati Uniti (DHS) sta affrontando una crisi interna che potrebbe compromettere la sua capacità di proteggere le infrastrutture critiche del Paese. Secondo un’inchiesta di NPR, i membri della Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (CISA) sono stati messi davanti a una scelta drastica: accettare un pacchetto di buonuscita o restare al loro posto accettando nuove condizioni lavorative più rigide. E’ un invito che stato rivolto alla quasi totalità dei dipendenti delle agenzie federali.
L’influenza di Elon Musk e il ruolo di DOGE
Il piano di ridimensionamento è parte della strategia della nuova amministrazione per snellire la macchina federale, sotto la supervisione del Dipartimento per l’Efficienza Governativa (DOGE), un organo consultivo guidato da Elon Musk. CISA, fondata nel 2018 durante la prima amministrazione Trump, ha svolto un ruolo fondamentale nella difesa da attacchi informatici, incluso il caso Salt Typhoon del 2024, un gruppo di hacker che ha violato le reti delle telecomunicazioni per accedere ai dati governativi.
Nonostante la crescente necessità di rafforzare la sicurezza informatica, il governo sembra voler ridurre il personale dell’agenzia, mettendo a rischio la sua operatività. Il piano non riguarda solo CISA: anche l’IRS, la CIA e il Dipartimento dell’Educazione hanno ricevuto lo stesso ultimatum. Ai dipendenti è stato dato tempo fino alla mezzanotte del 6 febbraio per accettare il buonuscita, che garantisce il pagamento fino a ottobre, oppure tornare in ufficio con nuove condizioni, tra cui il dovere di dimostrare “affidabilità, lealtà e integrità”, secondo quanto riportato da USA Today.
Paralleli con Twitter e possibili ostacoli legali
Il piano ricorda l’offerta fatta da Musk ai dipendenti di Twitter nel 2022, quando, dopo l’acquisizione della piattaforma, propose un ultimatum simile soprannominato “Fork in the Road”. Tuttavia, il governo federale opera in un contesto diverso: non esiste un fondo pre-approvato dal Congresso per coprire i pagamenti delle buonuscite, rendendo incerta l’attuazione del piano.
Inoltre, la questione potrebbe finire nei tribunali. Un giudice distrettuale di Boston ha già emesso una sentenza che blocca temporaneamente il programma, estendendo la scadenza per la decisione dei dipendenti almeno fino a lunedì. Secondo Reuters, ulteriori proroghe potrebbero essere ancora in discussione. Gli esperti temono che, se il piano andasse avanti, il ridimensionamento di CISA potrebbe esporre gli Stati Uniti a un rischio senza precedenti.


