Panasonic potrebbe presto dire addio al settore televisivo, un tempo fiore all’occhiello dell’azienda, in un piano più ampio di ristrutturazione aziendale. Il presidente Yuki Kusumi ha annunciato il 4 febbraio che il gruppo sta valutando “misure drastiche” per quattro divisioni in difficoltà: televisori, elettrodomestici da cucina, dispositivi industriali e meccatronica.

La decisione sarà presa entro la fine dell’anno fiscale 2026, e le possibilità sul tavolo includono cessazione di attività, uscita da alcuni mercati o vendita delle divisioni meno redditizie. Parallelamente, l’azienda ha confermato che offrirà incentivi per il pensionamento anticipato nel corso dell’anno fiscale 2025, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza gestionale.

Dai fasti del passato alla crisi attuale

Il marchio Panasonic è stato per decenni un punto di riferimento nel settore televisivo. L’avventura era iniziata nel 1952, quando l’allora Matsushita Electric Industrial Co. lanciò il suo primo televisore in bianco e nero. L’introduzione dei modelli a colori nel 1960 contribuì alla diffusione della TV in Giappone, mentre nel 2003, con l’arrivo del digitale terrestre, Panasonic puntò forte sulla tecnologia plasma, investendo ingenti risorse nella produzione di pannelli.

Tuttavia, la concorrenza spietata degli LCD portò l’azienda a rivedere la sua strategia, decretando la fine della produzione di TV al plasma nel 2014. Da allora, il segmento televisivo ha continuato a perdere terreno, stretto tra la crescita dei produttori cinesi e le difficoltà di mantenere margini di profitto competitivi.

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Una riorganizzazione radicale

Durante l’incontro con gli investitori, Kusumi ha sottolineato che gli investimenti chiave, come quello nelle batterie per il settore automotive, non hanno ancora garantito ritorni adeguati, rendendo necessarie riforme strutturali. Al momento, nessuna azienda ha espresso interesse nell’acquisto della divisione TV, ma Panasonic è aperta a esplorare ogni possibilità.

L’azienda punta ora sul settore delle soluzioni tecnologiche, con focus su intrattenimento di bordo per aerei, stoccaggio energetico e servizi IT per le imprese. Tra le altre mosse previste, c’è la dissoluzione di Panasonic Corp., la divisione che gestisce elettrodomestici, condizionatori e illuminazione, che verrà suddivisa in tre entità separate. Tra queste, una sarà denominata Smart Life, concentrata sugli elettrodomestici per la casa. Resta ancora da decidere se il nome Panasonic resterà associato a queste nuove realtà.

Il mercato dei televisori giapponesi è al collasso

Il ridimensionamento di Panasonic si inserisce in un quadro più ampio di declino dell’industria TV giapponese. Nel 2018, il marchio era il secondo più venduto in Giappone con una quota di mercato del 16,8%, ma nel 2024 questa si è quasi dimezzata, scendendo all’8,8% e relegandolo al sesto posto.

Il mercato è ormai dominato da aziende straniere: Regza (Hisense) è leader con il 25,4%, seguita da Sharp (Hon Hai Precision) con il 20,6%, mentre la stessa Hisense detiene il 15,7%.

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