Secondo uno studio condotto dalla Northeastern University in collaborazione con Brain.fm la musica può migliorare la concentrazione e l’attenzione. Questo è possibile se viene progettata con modulazioni rapide. È stato possibile arrivare a queste conclusioni grazie a un esperimento che ha coinvolto 40 partecipanti. Sono state effettuate scansioni EEG e MRI mentre svolgevano compiti che richiedevano una concentrazione prolungata.
I risultati hanno dimostrato che la musica modulata stimola i ritmi cerebrali naturali, migliorando le capacità di concentrarsi su compiti complessi. È stata utilizzata la musica di Brain.fm poiché caratterizzata da bassi pesanti e cambiamenti acustici frequenti. Questa musica ha mostrato effetti positivi sulle reti cerebrali attentive. Questa scoperta, così, offre un’importante intuizione sulle probabili applicazioni terapeutiche per chi ha difficoltà a concentrarsi.
ADHD, concentrazione a ritmo di musica
Questa scoperta risulta apportare benefici a persone con ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività). Spesso queste persone hanno difficoltà rimanere concentrate per lunghi periodi. Infatti, le rapide modifiche nei segnali acustici migliorano l’attenzione.
Tale effetto è possibile perché le rapide modifiche nei segnali acustici sembrano sincronizzarsi con i ritmi cerebrali naturale. “Il cervello in realtà oscilla a determinate frequenze“, osserva Psyche Loui. “Se si inseriscono quelle frequenze nella musica, ciò potrebbe influenzare l’attività in quelle stesse frequenze nel cervello: abbiamo visto che il cervello era molto chiaramente ‘ad aggancio di fase’, o [lavorava] a tempo con queste modulazioni di ampiezza che venivano inserite nella musica”.
In questo modo, il cervello riesce a concentrarsi su compiti specifici. Inoltre, la musica, come quella prodotta da Brain.fm, può essere un potente strumento anche per chiunque abbia difficoltà a contrarsi, non solo a soggetti con ADHD. Così facendo, questo approccio potrebbe essere utilizzato per migliorare le prestazioni in vari contesti. Dal lavoro allo studio, il potere benefico della musica può essere sfruttato per stimolare le funzioni cognitive e l’efficienza.