Nuova speranza per la cura e il trattamento dell’Alzheimer, una patologia neurodegenerativa a decorso cronico e progressivo. Purtroppo al giorno d’oggi una cura definiva per questa malattia non esiste, tuttavia la ricerca non si ferma. Una nuova ricerca ha aperto la strada a nuovi trattamenti che potenzialmente potrebbero avere degli effetti positivi sulla malattia.

Nuovo studio sull’Alzheimer: ecco cosa accade al cervello prima dei sintomi Nuovo studio sull’Alzheimer: ecco cosa accade al cervello prima dei sintomi

Questa nuova soluzione arriva da un team di ricercatori dell’Università Cattolica-Policlinico Gemelli di Roma, i quali hanno sviluppato uno spray nasale contenente al proprio interno un farmaco sperimentale che potrebbe essere d’aiuto per bloccare il declino cognitivo ed i danni al cervello tipici dell’Alzheimer.

Alzheimer, spray nasale sperimentale per la cura e il trattamento della malattia

I ricercatori dell’Università Cattolica Policlinico Gemelli di Roma hanno quindi sviluppato questo spray contenente al proprio interno un farmaco sperimentale che è stato testato su modelli animali. Ebbene, i risultati sono stati sorprendenti perché questo farmaco è stato in grado di bloccare l’attività di un enzima specifico, ovvero lo zDHHC7 chiamato anche S-aciltransferasi, responsabile dell’accumulo nel cervello di beta-amiloide.

Quest’ultima, per chi non lo sapesse, è quella proteina associata al deterioramento delle funzioni cognitive. I ricercatori sono partiti da un dato, ovvero il fatto che nel cervello di persone decedute con Alzheimer, ci fosse un eccesso di zDHHC7. Lo spray è stato testato sui topi ed i test hanno dimostrato di essere in grado di ridurre l’accumulo di beta-amiloide e fermare la neurodegenerazione, bloccando nel contempo i sintomi tipici della malattia e migliorare così la sopravvivenza degli animali.

“In questo lavoro abbiamo dimostrato che nel cervello, durante le prime fasi della malattia, si verifica un aumento dell’enzima zDHHC7 e che l’alterata S-palmitoilazione porta all’accumulo di proteina beta-amiloide“. Queste le parole dichiarate dai ricercatori in questione. Si tratta ad un ogni modo di un farmaco sperimentale che dovrà essere ancora testato sugli uomini.