Mentre aziende come Samsung, Motorola, Google, OnePlus, OPPO e HONOR dominano il mercato degli smartphone pieghevoli, pochi ricordano che il primo dispositivo pieghevole commerciale non è stato prodotto da nessuno di questi marchi. Nel 2018, la cinese Royole Technologies ha lanciato il primo smartphone pieghevole al mondo, il Royole FlexPai, segnando un momento storico nel settore tecnologico. Tuttavia, quel vantaggio iniziale non è stato sufficiente per garantire la sopravvivenza dell’azienda. Ha appena dichiarato bancarotta.
Il fallimento di Royole: addio al produttore del primo pieghevole
Secondo un rapporto di IT Home, il Tribunale intermedio municipale di Shenzhen ha dichiarato Royole Technologies in bancarotta. L’indagine ha rivelato che l’azienda non era in grado di saldare i propri debiti e che il valore dei suoi asset non era sufficiente a coprire le passività. Questo segna la fine di un decennio di operazioni per un’azienda che ha avuto un ruolo pionieristico nel settore dei dispositivi pieghevoli.
Fondata nel 2012, Royole Technologies aveva investito pesantemente nella tecnologia dei display flessibili. Il Royole FlexPai, con un display AMOLED da 7,8 pollici e risoluzione 1440p, presentava un design innovativo: lo schermo pieghevole si trovava all’esterno del dispositivo, contrariamente ai moderni pieghevoli che lo integrano all’interno. Nonostante questa innovazione, il telefono era ingombrante e lontano dalla raffinatezza dei dispositivi successivi di Samsung o Motorola.
Oltre allo smartphone pieghevole, Royole è stata responsabile di altre importanti innovazioni, come il display flessibile a colori più sottile al mondo, il primo cruscotto curvo per auto basato su elettronica flessibile e un pad di scrittura intelligente con sensori flessibili. L’azienda ha anche collaborato con Louis Vuitton nel 2019 per creare borse di lusso con display integrati.
Quando arrivi primo ma i consumatori se ne fregano
Nonostante i successi tecnologici, Royole non è riuscita a tradurre queste innovazioni in stabilità finanziaria. I problemi di gestione e un mercato competitivo hanno portato l’azienda a accumulare perdite insostenibili. Nei prossimi mesi, i beni dell’azienda saranno probabilmente liquidati per saldare parte dei debiti.
La lezione l’abbiamo già sentita più volte: innovare non basta se non si riesce a tradurre le idee in prodotti finanziariamente sostenibili. Mentre i giganti del settore continuano a perfezionare i pieghevoli, il nome Royole rimarrà legato al primo passo in un mercato che oggi sta vivendo il suo boom proprio in Cina. Anche se, le difficoltà del brand sono comprensibili: proprio di recente, è emersa l’indiscrezione che anche un big del settore (forse proprio OPPO) starebbe valutando di lasciare il settore degli smartphone pieghevoli.