Sono oltre due mesi che il rover Perseverance della NASA sta lavorando all’esplorazione del bordo del cratere Jezero. Nello specifico si sta occupando, nel corso di questa sua quinta campagna scientifica, dell’osservazione di unità geologiche e di rocce molto particolari mai viste fino ad ora. A tal proposito occorre menzionare la scoperta di rocce insolite, di colore bianco e particolarmente luminose. In realtà le rocce bianche su Marte rappresentano un evento unico e raro e questo perché vi è una maggiore prevalenza di minerali scuri.
Nello specifico è possibile parlare di anomalia geologica che in quanto tale merita uno studio più approfondito. Così come la roccia a strisce chiare e scure trovata da Perseverance alcune settimane fa. Proprio per poter effettuare degli studi più approfonditi e per poter analizzare al meglio la composizione di questi particolari ciottoli il team scientifico ha attivato gli strumenti di telerilevamento di Perseverance ovvero il laser di Supercam e Mastcam-Z.
I dubbi degli studiosi
Come hanno fatto queste particolari e insolite rocce bianche ad arrivare su Marte, ed esattamente sul bordo di Jezero? Prima di tutto occorre precisare che si tratta di blocchi “galleggianti” ovvero rocce che non si trovano in quella che è la loro posizione originaria. Queste potrebbero essere semplicemente il resto di uno strato roccioso resistente e quindi sopravvissuto allo stato di erosione che ha reso più friabili litologie vicine. Esiste anche un’altra idea alternativa secondo la quale i blocchi potrebbero essersi distaccati da una roccia madre di colore bianco. Potrebbero quindi essere caduti dalla cima.