Una nuova incredibile scoperta arriva direttamente dalla UC Santa Cruz dove i chimici hanno scoperto un nuovo modo per poter produrre biodiesel tramite olio esausto. Si tratta di un metodo in grado di semplificare il processo e per il quale è richiesto non troppo calore. Tale scoperta oltre ad essere davvero sorprendente può anche rendere più accattivante, per i settori industriali, la fonte di carburante alternativa.
Lo studio in questione, pubblicato sulla rivista Energy & Fuels, ha come autore principale Kevin Lofgren il quale ha colto l’occasione per descrivere in modo dettagliato il nuovo metodo per poter trasformare l’olio vegetale usato in biodiesel. Un metodo che coinvolge il tetrametossiborato di sodio, indicato con la sigla NaB(OMe) 4. Stiamo parlando di una sostanza chimica considerata di notevole importanza proprio perché in grado di separare il biocarburante dai sottoprodotti di produzione in modo molto semplice. E di preciso solo versandoli.
I vantaggi legati al nuovo metodo di produzione del biodiesel
Al nuovo metodo menzionato in precedenza sono legati diversi vantaggi. Uno di questi è legato alla possibilità di utilizzo del sottoprodotto ottenuto per poter rigenerare quello che è considerato l’ingrediente più costoso nell’intero processo di produzione. Inoltre l’intera reazione può avvenire in meno di un’ora e a temperature fino a 40°C (104°F), e quindi basse. In questo modo non solo si potrà risparmiare energia ma allo stesso tempo anche denaro. Lo studente di dottorato in chimica Lofgren è intervenuto affermando di aver sempre voluto lavorare sul biodiesel. E ha poi aggiunto:
Ho iniziato a esplorare questo nuovo materiale che abbiamo creato per vedere se poteva attaccare i grassi nell’olio per aiutare a catalizzare il biodiesel, e tutto è nato da lì.