Quanto è difficile ridurre i carboidrati? Quando ci sentiamo stanchi o anche giù di morale un buon piatto di pasta è in grado di risollevarci lo spirito, ma perché? La colpa potrebbe essere nel nostro DNA ma in un tempo molto più antico del nostro. Tutti gli esseri umani trasportano più copie di un gene che ci consente di iniziare a scomporre l’amido dei carboidrati complessi in bocca, si tratta del primo passo del metabolismo dei cibi amidacei.
Uno studio condotto dall’Università di Buffalo (UB) e dal Jackson Laboratory (JAX) mette in luce come le prime duplicazioni di questo gene abbiano spianato il terreno per l’ampia variazione genetica che esiste ancora oggi, influenzando l’efficacia con cui gli esseri umani metabolizzano i cibi amidacei. Il gene di cui parliamo è abbastanza familiare: si tratta dell’amilasi salivare (AMY1).
Ai nostri antenati nelle caverne piacevano gli amidi?
Gli scienziati reputano che questa metabolizzazione degli amidacei sia iniziata più di 800.000 anni fa, molto prima dell’avvento dell’agricoltura. Ma cosa c’entra il gene con l’amore per la pasta? Omer Gokcumen, Ph.D., professore presso il Dipartimento di Scienze Biologiche, all’interno del College of Arts and Sciences dell’UB sostiene che l’amilasi è un enzima che non solo scompone l’amido in glucosio, ma conferisce anche al pane il suo sapore.
Secondo le mappature del gene analizzate da Charles Lee, professore e Robert Alvine Family Endowed Chair presso JAX, l’amilasi esisteva già dai tempi dei Neanderthal che avevano già copie di AMY1. Lo studio ha analizzato i genomi di 68 antichi umani, tra cui un campione di 45.000 anni fa proveniente dalla Siberia, il team di ricerca ha scoperto che i cacciatori-raccoglitori pre-agricoli avevano già una media di quattro-otto copie di AMY1 per cellula diploide.
Dato il ruolo chiave della variazione del numero di copie di AMY1 nell’evoluzione umana, questa variazione genetica rappresenta un’entusiasmante opportunità per esplorare il suo impatto sulla salute metabolica e scoprire i meccanismi coinvolti nella digestione dell’amido e nel metabolismo del glucosio.
Feyza Yilmaz, scienziata computazionale associata presso JAX e autrice principale dello studio
Ecco spiegato perché il pane e la pasta piacciono così tanto e perché sono molto difficili da eliminare. Non è il caso di sentirsi dunque in colpa, ma ricordiamo che i carboidrati vanno assunti con moderazione.