La battaglia legale tra Epic Games e Google ha raggiunto un punto cruciale: oggi il giudice James Donato ha emesso il verdetto finale nella causa Epic v. Google, stabilendo che il colosso di Mountain View dovrà aprire il suo app store Google Play alla concorrenza per i prossimi tre anni. Google sarà costretta a distribuire store di terze parti all’interno di Google Play e dovrà dare a questi accesso all’intero catalogo delle app di Google Play, salvo che gli sviluppatori non scelgano esplicitamente di venire esclusi.
Queste erano le richieste più importanti di Epic, e potrebbero rivoluzionare il mercato delle app su Android — se non saranno subito sospese o bloccate in appello. E non è tutto: Epic ha ottenuto anche altre vittorie significative.
A partire dal 1° novembre 2024 fino al 1° novembre 2027, Google dovrà eliminare l’obbligo dell’uso di Google Play Billing per le app distribuite su Google Play. La giuria ha infatti stabilito che Google aveva illegalmente vincolato il suo sistema di pagamento al proprio app store. Inoltre, gli sviluppatori di Android potranno informare gli utenti di altre modalità di pagamento dall’interno del Play Store, potranno collegare direttamente a modi per scaricare le app al di fuori del Play Store e impostare i propri prezzi per le app, indipendentemente da Google Play Billing.
Durante il processo, Epic ha sostenuto con successo che Google avesse creato un insieme di accordi con sviluppatori, operatori e produttori di dispositivi tale da rendere praticamente impossibile la nascita di store concorrenti. Ora, bloccando questo tipo di accordi e aiutando attivamente store concorrenti, c’è la possibilità che possa finalmente emergere una vera concorrenza contro il monopolio di Google.