Samsung ha deciso di non fornire più aggiornamenti software o di sicurezza per il suo smartphone pieghevole Galaxy Z Fold 2, rilasciato a settembre 2020. Questa notizia segna la fine del supporto per un dispositivo che, all’epoca del lancio, era considerato uno dei più innovativi del mercato.
Il Galaxy Z Fold 2 è stato un dispositivo fondamentale per Samsung. Dopo il fallimento totale del primo pieghevole, interessato da enormi problemi tecnici, il Fold 2 ha aiutato il produttore coreano a ricostruire la sua reputazione, portando all’attuale leadership nel mercato degli smartphone con schermo pieghevole.
Era dotato di un processore Qualcomm Snapdragon 865+, 12 GB di RAM, 256 GB di memoria UFS 3.1 e una batteria da 4500 mAh. La caratteristica distintiva del dispositivo era il suo schermo pieghevole OLED da 7,6 pollici con risoluzione di 2208×1768 pixel e una frequenza di aggiornamento fino a 120 Hz. Superando il suo predecessore, il Fold 2 vantava anche uno schermo esterno da 6,2 pollici (2260×816 pixel), in confronto ai 4,6 pollici del Fold 1. Inoltre, il Fold 2 introdusse le fotocamere sotto lo schermo per i dispositivi Samsung.
Samsung ha continuato a sviluppare la linea nel 2021, lanciando il Galaxy Z Fold 3, una versione più economica (al prezzo di 1.800 dollari al momento del rilascio). Attualmente Samsung è arrivata alla sesta generazione della serie Galaxy Z Fold, presentata a luglio 2023 a un prezzo di 1.900 dollari.
Oggi però, Samsung non è più interessata a supportare il Fold 2. Come segnalato da Sam Mobile, l’azienda ha rimosso il Fold 2 dalla lista dei dispositivi che ricevono aggiornamenti di sicurezza. Il pieghevole ha ricevuto il suo ultimo grande aggiornamento del sistema operativo Android lo scorso anno e un aggiornamento One UI alla fine del 2023. Al lancio, lo smartphone era stato proposto a ben 2000$ (oltre 2000€ in Europa). Oggi Samsung garantisce un supporto più esteso per praticamente tutti i suoi top di gamma: il S24 Ultra uscito a gennaio di quest’anno, ad esempio, verrà supportato almeno fino al 2030.