Si sta tanto parlando nel corso degli ultimi giorni della cometa A11bP7I, recentemente scoperta ma a proposito della quale gli astronomi si sono espressi rivelando delle buone notizie. Questa infatti nel corso del mese potrebbe diventare ancora più luminosa e quindi più visibile. Ma soprattutto potrebbe diventare così tanto luminosa da oscurare addirittura Venere. La cometa in questione è stata individuata lo scorso 27 settembre dall’Asteroid Terrestrial-impact Last Alert System, indicato con la sigla ATLAS, e finanziato dalla NASA sul Mauna Loa alle Hawaii.
Ma, cosa sappiamo della cometa A11bP7I? Questa, stando a quanto emerso dalle prime indiscrezioni, sembrerebbe essere una sungrazer ovvero un asteroide che passa molto vicino al Sole, esattamente al perielio o massimo avvicinamento. Quando questo accade, e quindi quando le comete si avvicinano molto al Sole nella loro orbita e si riscaldano ecco che emettono gas. Quando poi sono ancora più vicine a sole oltre al gas perdono anche polvere e questo processo forma la loro caratteristica forma, ovvero la scia o chioma.
La cometa A11bP7I più luminosa di Venere
Parlando proprio delle comete Sungrazer possiamo dire che queste sono particolarmente luminose, e proprio la cometa sopracitata nel corso di questo mese potrebbe riservarci delle ottime sorprese. La cometa A11bP7I il prossimo 28 ottobre raggiungerà il punto più vicino al Sole. E addirittura nell’emisfero settentrionale potrebbe arrivare a brillare, nel corso delle prime ore del mattino, più di Venere.
Ma non solo, stando a quanto rivelato dagli esperti tale cometa potrebbe addirittura arrivare al punto di essere visibile nel corso delle ore diurne. Anche se non esiste conferma di ciò. La cometa fa parte dei Kreutz Sungrazers, che prendono il nome dall’astronomo Heinrich Kreutz che si occupò di effettuare degli studi al riguardo alla fine del XIX secolo. L’Agenzia Spaziale Europea afferma:
I radenti solari di Kreutz arrivano a circa 50.000 chilometri [31.068 miglia] dalla superficie, passando semplicemente attraverso le regioni inferiori dell’atmosfera solare (la corona). La maggior parte evapora semplicemente nella calda atmosfera solare.