Nel corso degli ultimi giorni si sta tanto parlando di un recente studio secondo il quale il Sole potrebbe aver avuto un incontro particolarmente ravvicinato con una stella. Si tratta di una particolare ipotesi questa che, se vera, fornirebbe una spiegazione a quella che viene definita un insolita orbita di oggetti nel Sistema Solare esterno. Sulla questione si è espressa l’astrofisica Susanne Pfalzner affermando che molto spesso quando si pensa al Sistema Solare non si hanno dubbi sul fatto che questo finisca in quello che viene definito il più conosciuto pianeta esterno ovvero Nettuno.
In realtà però vi sono molti corpi celesti che si muovono oltre l’orbita di questo Pianeta. L’astrofisica ha anche colto l’occasione per rivelare che probabilmente sono decine di migliaia gli oggetti il cui diametro è grande circa 100 km che si muovono su “orbite eccentriche che sono inclinate rispetto al piano orbitale comune dei pianeti nel Sistema Solare“.
Il lavoro svolto dal team di esperti
A proposito di queste orbite insolite, il team di esperti si è espresso affermando di avere una spiegazione. Nello specifico secondo gli esperti diversi miliardi di anni fa una stella più piccola è passata accanto al Sole. Per dimostrare quanto affermato il team ha eseguito un numero pari a 3000 simulazioni di scenari in cui accanto al Sole sono state fatte passare stelle di varie masse e a diverse distanza. Tali simulazioni hanno permesso al team di scoprire che l’avvicinamento di una stella più piccola della nostra potrebbe portare alla produzione di un Sistema Solare che appare molto simile a quello che conosciamo oggi.
Amith Govind, coautore dello studio pubblicato su Nature Astronomy, si è espresso sulla questione affermando che grazie alle simulazioni sono riusciti a trovare quella che è la migliore corrispondenza per quello che è oggi il Sistema Solare esterno. Lo studioso ha fatto riferimento ad una stella un po’ più leggera del Sole, esattamente di circa 0,8 masse solari. La stella in questione è riuscita a sorvolare il Sole ad una distanza di circa 16,5 miliardi di chilometri.